Riapre nell’ospedale di Orzinuovi la maggior parte dei servizi ambulatoriali dopo la fase di emergenza.
Per il reparto sub acuti e l’odontoiatria invece bisognerà ancora aspettare. Parte del personale medico e infermieristico sta infatti operando ancora nella struttura ospedaliera di Chiari.
Qui era stato trasferito per lavorare nei reparti Covid da marzo dello scorso anno. Rallentamenti in corso anche per il Pot, il presidio ospedaliero in costruzione da circa un anno e mezzo a fianco dell’ospedale.
Il ritrovamento di alcune tombe centenarie durante gli scavi ha allertato la Sovrintendenza.
Il cantiere è stato temporaneamente sospeso in attesa di verifiche.
Il resoconto della situazione dell’ospedale orceano a più di un anno dall’inizio della emergenza sanitaria è stato fatto dal direttore generale dell’Asst Franciacorta Mauro Borelli.
Il sindaco nei giorni scorsi ha sollecitato dei chiarimenti, a seguito di un’interpellanza dell’opposizione consiliare datata 7 giugno.
L’opposizione orceana lamenta il fatto che molti servizi dell’ospedale non siano più ripartiti dopo la chiusura per il Covid.
Il sindaco di Orzinuovi Gianpietro Maffoni per far luce e chiarezza sulla questione si è rivolto direttamente alla dirigenza dell’ospe-dale.
“La maggior parte delle attività ambulatoriali presenti nel nosocomio orceano e sospese durante l’emergenza sanitaria, sono ripartite – riferiscono i vertici della azienda sanitaria.
“Per il reparto di cure “Sub acuti” dell’ospedale di Orzinuovi fino a gennaio 2022 non sarà possibile riprendere l’attività. Hanno invece ripreso a funzionare gli ambulatori di diabetologia, urologia, ostetricia e ginecologia, neurologia, chirurgia per visite, medicazioni e piccoli interventi, dermatologia, ecodoppler, nefrologia, endoscopia, cure palliative, radiologia, il punto prelievi.
E’ in fase di valutazione – fanno sapere dalla direzione generale dell’Asst di Franciacorta – l’eventuale riapertura di un ambulatorio cardiologico non appena l’organico sarà completo”.
Non appena saranno esauriti i recuperi delle visite ambulatoriali, potrà essere riaperto anche il centro odontoiatrico con i medici specialisti e gli infermieri di supporto.
Una risposta che non ha soddisfatto il consiglio comunale, dal sindaco Gianpietro Maffoni fino agli esponenti della minoranza, con Andrea Ratti e Ambrogio Paiardi in testa, che insieme ai consiglieri di opposizione avevano firmato l’interpellanza.
“L’ospedale orceano merita di più – hanno affermato concordi maggioranza e opposizione.
“La risposta non è soddisfacente, non ci accontentiamo di questi servizi. Si tratta di un momento strategico per la sanità lombarda. Dobbiamo far capire che qui c’è una struttura idonea ed efficiente, che risponde perfettamente alle caratteristiche di ospedale di Comunità.
E’ assolutamente necessario migliorare il servizio sul territorio, di cui purtroppo abbiamo notato le gravi lacune in questo anno e mezzo di pandemia”.
“In particolare – hanno concluso – chiediamo il potenziamento dei servizi sanitari e socio sanitari di diagnostica con personale specializzato e strumentazione adeguata e la definizione di un piano di sviluppo di tutte le attività dell’ospedale, alla luce del “Piano nazionale di ripresa e resilienza” e della revisione del servizio sociosanitario lombardo”. L’ospedale di Comunità, a metà strada tra la cura domiciliare e il ricovero ospedaliero, è destinato a quei pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica.
“Entro dicembre 2021 – dice la minoranza del gruppo “Orzinuovi cresce” – la Regione Lombardia si è impegnata ad individuare la localizzazione degli Ospedali di Comunità. Uno in ogni Asst. Per Orzinuovi può essere una buona occasione, forse l’ultima, per ritrovare una identità e una funzione adeguata e collegata ai bisogni sociosanitari della nostra comunità”.
Silvia Pasolini