Sabato 7 settembre l’Avis Comunale di Manerbio ha festeggiato i suoi 51 anni dalla nascita dell’associazione a Bassano Bresciano uno dei quattro paesi che compongono la realtà dei volontari del sangue. Una festa che ha visto il paese colorarsi di rosso e di bianco grazie ai labari di rappresentanza dei diversi paesi della provincia di Brescia, i primi dedicati ai donatori di sangue, gli altri dedicati ai donatori di organi, Aido.

La sfilata lungo le vie del centro è stata anticipata dalla banda di Verolanuova Stella Polare diretta dalla Maestra Monica Galuppini e onorata oltre ai labari associazionistici anche dai Gonfaloni dei quattro paesi in cui l’Avis Manerbio ha competenza: Manerbio, San Gervasio Bresciano, Bassano Bresciano e Alfianello, seguiti dai sindaci o loro delegati. Presenti autorità militari il Luogotenente Iervolino della Guardia di Finanza di Manerbio e il Maresciallo Piccinini della Compagnia dei carabinieri di Verolanuova. Come da tradizione le celebrazioni hanno previsto il saluto al monumento dei caduti, con gli onori alla bandiera. A seguire l’attenzione si è posata sul monumento che a Bassano celebra in sinergia tre associazioni per la vita: Avis (donatori di sangue), Aido (donatori di organi) e Admo (donatori di midollo osseo). Prima delle premiazioni di settanta avisini che hanno raggiunto diversi traguardi nelle proprie donazioni, hanno preso parola le autorità civili, militari e i rappresentanti avisini. La prima è stata Marianna Baldo, presidente dell’Avis Manerbio, che a nome del consiglio ha spiegato i cambiamenti e l’evoluzione dell’associazione nell’ultimo anno, dove a fronte della chiusura di alcune porte si sono aperte nuove possibilità, tra queste la sinergia con l’Aido Manerbio rifondata lo scorso marzo e della riattivazione del gruppo avis di base di Bassano, delegazione definita “braccio destro” del consiglio direttivo di Manerbio. La presidente ha spiegato che il consiglio avisino manerbiese del passato tiene gelosamente gli aspetti positivi, impara dagli errori commessi indifferentemente che siano stati compiuti da membri ancora presenti all’interno o meno e che lo stesso “Non guarda al futuro con paura ma con la consapevolezza che le azioni del presente portino allo sbocciare di valori positivi per le generazioni future, a cui dovrà essere donato il testimone di questa associazione”.

Dopo di lei il consigliere provinciale Avis, Paolo Bettenzoli, si è complimentato per l’energia e la vitalità che l’Avis Manerbio sta dimostrando, la strada giusta per garantire un futuro alla realtà. Dopo di loro a fare gli onori di casa il sindaco di Bassano Michele Sbaraini che nel suo discorso ha sottolineato l’importanza e il ruolo essenziale del volontariato, portando a riflettere sull’acronimo di Avis (associazione volontari italiani sangue). I saluti seguiti sono stati dalle autorità militari presenti. Al termine delle premiazioni con medaglie e benemerenze dei donatori presenti sono state consegnate due targhe dal consiglio direttivo manerbiese. La prima in sinergia con il gruppo avis di base bassanese a ricordo di Enrico Cremaschini, figura avisina di spicco, parte integrante della vita associativa locale e nel direttivo nei precedenti mandati, che è scomparso nei mesi scorsi, lasciando il suo paese e l’Avis nello sgomento. La seconda targa è stata invece dedicata al campione mondiale di ciclismo Ermanno Manenti, manerbiese trapiantato di fegato nel 2007 a Pisa, per aver corso lo scorso mese e conquistato durante i mondiali a Newcastle ben due medaglie in bronzo. La presidente Avis ha sottolineato che è un orgoglio per gli avisini manerbiesi esser stati rappresentati da lui, sulla divisa ufficiale della nazionale Manenti ha fatto infatti imprimere anche il logo dell’Avis Manerbio come fonte di vita, con Aido e Anto. Un particolare ringraziamento dal consiglio direttivo al gruppo bassanese per l’orga-nizzazione dell’evento e la forte collaborazione che si è instaurata tra le parti.

R.D.