Settembre settembrino, matura l’uva e si fa il vino, matura l’uva moscatella:
scolaro, prepara la cartella!”. Bella la filastrocca di Gianni Rodari, qui a sdrammatizzare un mese, Settembre, da qualcuno accolto ogni anno senza troppi entusiasmi, probabilmente perchè vorrebbe siglare la chiusura dell’estate, leggasi fine di vacanze e divertimento e la repentina così come improrogabile ripresa del lavoro (per chi c’è l’ha) inoltre, come non bastasse, il tanto atteso inizio della scuola e qui mi pare già di udire commenti del tipo…si fa per dire. Quando Settembre fa capolino a Rovato, la nostra bella capitale franciacortina e le sue incantevoli frazioni, si respira un’aria diversa, nuova, potremmo dire con spiccato sapore di “ripresa”. Lasciate alle spalle mari, laghi, montagne e colline (per chi c’è stato) il ritorno al cosiddetto tran tran di ogni giorno, che bussava da qualche tempo insistentemente alla porta, si riappropria del suo pieno ritmo ed è perlomeno curioso come ogni volta, pur essendo questo sistematicamente previsto, ci colga di sorpresa, forse perché nero su bianco evidenziato sul calendario sbiadisce molti bei colorati momenti vacanzieri con un colpo di spugna. Le strade di Rovato e frazioni ricominciano a riempirsi di automobili e piazze e marciapiedi di persone ed è il momento di dare inizio alla gara tra quanti sostengono che si stava meglio quando si poteva assaporare la calma e la innaturale naturalità di questi luoghi, durante l’anno assiepati e chi invece giura come sia meglio adesso, che si è tornati ai tempi consueti e nuovamente poter incontrare amici e conoscenti nonchè contare su tutti i negozi aperti e ogni tipo di attività dopo la pausa estiva. Settembre è questo ma molto altro, la città e le frazioni suoi satelliti lo sanno bene, quest’ultime storicamente use ad accoglierlo nel rispetto di antiche usanze e tradizioni che nella prima si tende purtroppo a dimenticare, forse per colpa delle molteplici frenesie che volenti o nolenti la contraddistinguono. Settembre: un mese di “chiusura” ma ancor più foriero di apertura, speranze e ripartenza, cosicché immagino già Rovato e le sue frazioni sulla griglia di questa a scaldare i muscoli di nuovo pronte al “Via!”, a dare il meglio di sé, come avviene nelle squadre vincenti, quelle che portano sempre a casa le medaglie meritate, quelle più belle e di valore.

Giuseppe Agazzi