“Cosa fai a Natale? E Capodanno?” A Rovato e frazioni (ma non soltanto) sono le domande più gettonate di questi giorni, come potrebbe essere diversamente? Semmai sono le risposte meritevoli di considerazioni e ciascuno ha in cuor suo la propria: qualcuno andrà a trovare questo o quel parente e altri rimarranno tra le mura domestiche, in ogni caso è un pot-pourri di telefonate e colorati ed eleganti biglietti d’auguri, meditati da tempo quanto dell’ultima ora. Ogni anno la solita storia d’altronde alcune non cambiano mai, o quasi. Come nel momento in cui ciò che abbiamo sempre considerato abituale, per esempio il ritrovarsi tra parenti e amici, dovesse apparire meno ovvio perché qualcuno non è più tra noi. È il Natale che nessuno vorrebbe, quello passato tra nostalgia e ricordi che feriscono, fanno male al cuore e all’anima e per i quali, purtroppo, non ci sono bacchette magiche. Così capita di desiderare di poter comporre ancora quel numero di telefono e sentire la cara voce o spedire di nuovo quella cartolina ma invece non è più possibile. Potrebbe allora farsi strada (perlomeno dovrebbe) un sentimento nuovo, inatteso, talvolta insperato, che nasce dalla consapevolezza di come Rovato e le sue frazioni sono una bella comunità non solo sulla carta e nemmeno una qualsiasi ma la nostra. Cosicché sentirla vicina come mai prima e Natale con le sue festività al seguito divenire migliori, perché affrontate (e superate) insieme, non rimanendo soli in un momento difficile. Potrà apparire strano eppure spesso sono proprio i giorni di festa a incupire, rattristare ancor più i nostri pensieri e, pertanto, potrebbe risultare consolatorio apprezzare un sorriso, una stretta di mano e un saluto, non dandoli per scontati e passare oltre senza ascoltarli. Tanti auguri di Buon Natale e Buon Anno Nuovo a tutti i rovatesi e non, a chi ci è vicino e a coloro distanti e uno molto speciale a quanti non sono più tra noi ma ancora molto vicini perché dentro di noi.
Giuseppe Agazzi