Achille Perani, una delle figure di riferimento della comunità cattolica rovatese, ha lasciato questa terra e la comunità di Rovato più povera e più triste.
Classe 1934, Achille – figlio di Livio Perani, sindaco del Comune negli anni ‘50 – è stato a lungo uno dei factotum della Parrocchia di Santa Maria Assunta e dell’oratorio dedicato a San Giovanni Bosco.
Achille ha dedicato gran parte della sua vita alle attività religiose: ministro straordinario dell’eu-carestia, catechista e instancabile volontario, si dava da fare per l’oratorio e per il prossimo, facendosi apprezzare da tutti per la mitezza d’animo e il suo grande cuore.
Parecchie generazioni sono cresciute e passate dal-l’Oratorio, mostrando grande stima e rispetto per la sua bontà.
Achille era ospite della casa di riposo Lucini Cantù: a piangerlo, ora, non sono soltanto i familiari.
Ma chiunque aveva avuto modo di frequentare le strutture parrocchiali: con lui, infatti, se n’è andato un punto di riferimento e un esempio encomiabile di servizio per gli altri.
“Grazie per il tuo servizio incondizionato, per la tua bontà, per la tua preghiera!”, questo il messaggio con cui l’oratorio di Rovato ha saluta l’anziano.
Dalla Scuola d’Arti e Mestieri Ricchino ricordano invece: “Il volto dell’anima” è il titolo di una mostra del 2013, che ha visto la nostra e la Fondazione Lucini Cantù di Rovato, interagire in un progetto dedicato agli ospiti della struttura.
C’è un volto tra quelli ritratti che oggi vogliamo ricordare ed assurgere a simbolo di tutti gli anziani delle RSA che in questo periodo di emergenza ci hanno lasciato. Per Achille, è sufficiente il nome, non servono aggettivi, chi l’ha conosciuto ne conserva nel cuore i valori, di certo egli ha lasciato sempre trasparire la grande bontà della sua anima”.
Mauro Ferrari