Venerdì 27 settembre alle ore 20,30 presso la Sala Studio della Biblioteca Cesare Cantù, Ivano Bianchini ha presentato il libro scritto da Massimo Tedeschi; Morte ignobile di Bruno D., edito nel mese di maggio 2024 dalla Casa editrice La Quadra di Iseo.
Davanti ad un numeroso pubblico il Sindaco Tiziano Belotti ha lodato l’iniziativa riconoscendo all’autore numerosi meriti. Il presidente Michele Venni si è detto lieto di inaugurare le molteplici iniziative che Auser mette in campo questo autunno, con cinquecento iscritti ai numerosi corsi proposti, anche una voce così significativa.
Parlare di guerre passate ha senso quando ricordare riporta alla cronaca dei nostri giorni, dove ancora si ripetono azioni ignobili.
Di cosa parla questo libro e di come sia nato lo narra l’autore che essendo uno storico ha rinvenuto tra le carte del parroco di V. una “cronaca” su un giovane colto a rubare nell’agosto del 44. I fatti su questa vicenda e su questo ragazzo che veste i panni di un “republicchino ” vengono narrati da dieci voci e, come in una tragedia greca, attorno ad un fuoco che è ormai spento, ecco emergere dal passato una storia che tanto ignobile non è, considerato il grande peso delle cose veramente ignobili compiute in quel periodo dai tanti che hanno reso il novecento un anno infame per la bruttura delle guerre combattute, per le scellerate azioni compiute, perseguite con stermini e atrocità inaudite. Mai pagate.
Che dire? Fra tutti questi personaggi ci sono un capitano tedesco che ordina l’impiccagione, un comandante partigiano, l’interprete maestro che fa la spia, un montanaro che nella guerra ha perso tre figli e la moglie; la derubata: una vedova senza figli che si vede defraudata oltre che dalla vita anche dell’unico bene che possiede; un curato; un parroco che non concede l’assoluzione; un alto ufficiale della Gnr (Guardia Nazionale Repubblicana); Bruno, il condannato; la madre di Bruno; un farmacista.
Ognuno di questi personaggi racconta la storia dalla propria angolazione e ciascuno di noi capisce, chiudendo il piccolo libro, che la guerra è stupida e come una frana travolge tutti gettando ogni cosa dentro una spirale che trita tutte le certezze.
Quell’immagine sulla copertina (Infinito dell’Ing. Carlo Pagani) ci induce a pensare all’Arché da dove tutto inizia e tutto finisce in un eterno recitare uno stesso identico canovaccio che avrà sempre al suo interno tutti i mali che gli uomini si fanno a vicenda.
La voce di Ivano Bianchini è risuonata forte e ha impresso nella coscienza dei presenti il coraggio di un montanaro che giudica ignobile ciò che sta accadendo. Poi emerge nel racconto la voce della derubata e di come anche lei, andando a confessarsi, dica al parroco che pur essendo contenta di aver difeso i suoi beni si sente triste per aver causato la condanna del giovane Bruno.
E poi la voce dolente della madre a opera di Mariolina Cadeddu che chiede indietro il corpo del suo unico figlio per poterlo seppellire vicino alla sua casa. “Dimmel en dré”, grida, Datemelo indietro. Lo vuole piangere e parlargli, per farlo sentire meno solo e sentirsi meno sola anche lei. Ora che Bruno non c’è più.
Di sicuro si capiscono molte cose ascoltando la voce di tutti. Di sicuro Massimo Tedeschi andando a sbirciare in quei quaderni dove i curati di una volta scrivevano le note storiche ha saputo cogliere il pensiero di chi un libro non lo scriverà mai. E’ per questo che compito di uno scrittore è farlo per lui. La voce di Bruno la potete trovare a pagina 119.
Di lui sappiamo che dopo l’impiccagione venne lasciato appeso all’albero per due giorni e il suo corpo, senza funerale, per ordine dei tedeschi e dei repubblicani, venne caricato sul carretto delle immondizie e portato al cimitero.
“Dimmel en dré” potrebbe essere il titolo di un lavoro teatrale che dovrebbe essere il giusto epilogo di questo dramma. Una storia antica dove a piangere sono sempre le madri.
Il libro lo trovate presso la Libreria Vantiniana in Piazza Cavour a Rovato.
Giornalista e scrittore, Massimo Tedeschi, è stato inviato di Brescia Oggi e caporedattore del Corriere della Sera, Laureato in filosofia alla Statale di Milano, docente dell’Università Cattolica di Brescia e presidente dell’associazione Artisti Bresciani, socio dell’Ateneo di Salò e dell’Ateneo di Brescia. Dirige le riviste Civiltà Bresciana e Natura Bresciana. Ha pubblicato libri sulle vicende politiche ed economiche bresciane, la guida “Brescia adagio”, volumi su Paolo VI , sul Covid a Bergamo e a Brescia.
Con la Nave di Teseo ha pubblicato diversi libri gialli ambientati sul lago di Garda.
Mariolina Cadeddu
Auser Rovato