Un altro podio per il rovatese Manuel Rocca al circuito di Jerez de la Frontera dove si è svolto il penultimo appuntamento del Campionato Spagnolo ESBK. In Gara 1 Manuel, pilota franciacortino del Team Zivi Motor su Yamaha, è salito sul terzo gradino della categoria Superstock 600 dopo aver fatto una gara da protagonista, mentre Gara 2 è stata cancellata per due bandiere rosse.
Il circuito de Jerez-Ángel Nieto è un autodromo situato nelle vicinanze di Cadice, in Andalusia. È intitolato alla memoria di Ángel Nieto, motociclista spagnolo scomparso nel 2017. Ha ospitato cinque edizioni del Gran Premio di Spagna di Formula 1 (dal 1986 al 1990), due del Gran Premio d’Europa di Formula 1 (nel 1994 e nel 1997) e attualmente ospita il Gran Premio di Spagna del Motomondiale e di Superbike. Inizialmente misurava 4.218 metri, con pista larga 11 metri. Nel 1992 vennero fatti alcuni lavori per renderlo più veloce con la modifica della curva Sito Pons a cui seguì, nel 1994, l’inserimento della chicane Senna per le autovetture, portando la lunghezza del tracciato a 4.428 metri. Nel 2003 è stata allungata la corsia d’uscita box che ora termina alla curva Expo ’92, mentre nel 2009 sono state asfaltate le vie di fuga delle curve Expo ’92, Michelin, Dry Sac e Ducados. Nell’edizione 2020 del Motomondiale, il circuito ha ospitato due gran premi: l’abituale Gran Premio motociclistico di Spagna ed il nuovo Gran Premio motociclistico di Andalusia.
Jerez è una pista in cui risaltano maggiormente le doti dinamiche delle moto mettendo in secondo piano le prestazioni del motore. Una delle caratteristiche di questa pista è il mettere insieme diverse tipologie di curve, alternando curvoni veloci a tornantini da prima marcia molto lenti. Per questa ragione è spesso utilizzata dai costruttori per effettuare i test nell’off-season ma anche durante la stagione con i collaudatori.
Il Circuito rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni, questo emerge dai dati raccolti dai tecnici in tutti questi anni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, eguagliato dal MotorLand Aragon e dal KymiRing. Le 13 curve rappresentano il 31 per cento della lunghezza totale ed offrono numerosi punti utili per i sorpassi. I notevoli cambi di pendenza richiedono una moto maneggevole e ben bilanciata, oltre che stabile in frenata. Il punto più ricco di storia della pista è sicuramente l’ultima curva – curva Jorge Lorenzo – dove spesso si sono decise gare avvincenti, come nel 1996 tra Alex Criville e Mick Doohan, quando il primo cadde nel tentativo di resistere all’attacco dell’australiano Doohan, o nel 2005 tra Valentino Rossi e Sete Gibernau.
Manuel Rocca ha così commentato: “E’ stato un weekend complicato, abbiamo faticato con l’assetto della moto. Sono arrivato terzo in Gara 1 ma devo ammettere che ci aspettavamo di più. Sono stato primo per gran parte della gara ma poi all’ultimo giro mi hanno superato. I miei avversari avevano capito che avevo la gomma posteriore finita e ne hanno approfittato. Non ho potuto far nulla. Si tratta sempre di un podio ma con molto amaro in bocca. Il sabato sera la squadra ha lavorato fino a tardi per modificare l’assetto e devo dire che nel warm-up abbiamo visto subito che la moto andava meglio. In Gara 2 sono partito bene, ero secondo, ma dopo pochi istanti hanno dato bandiera rossa a causa di un brutto incidente. Alla seconda partenza hanno dato un’altra bandiera rossa. Torniamo a casa quindi con la testa già alla prossima gara. Vedremo di prepararci al meglio per Catalunya, l’ultimo appuntamento del campionato dove vogliamo fare molto bene. Ringrazio tutta la squadra per il lavoro svolto, oltre a tutti gli sponsor e i sostenitori.”
Mauro Ferrari