Due educatrici, due donne diverse ma che hanno messo al centro della loro vita gli altri, soprattutto i bambini; che in comune avevano una grande gentilezza d’animo e di modi, mostrando sempre un bel sorriso verso il prossimo tanto da far sentire subito “accolto” chi le incontrava.
Immacolata Waldner
(nella foto sotto)
Da tutti conosciuta come la maestra Maranesi, classe 1924, era nativa di Stelvio, un piccolo comune del-l’Alto Adige dove la nonna ed entrambi i genitori lavoravano come insegnanti di scuola elementare. Era la primogenita di 4 figli di una famiglia tedesca, perché l’Alto Adige era da poco tempo passato sotto la sovranità italiana. L’educazione ricevuta fu delle più rigorose e severe, per di più concentrata sui doveri e con pochi diritti. Intorno al 1930 Mussolini, al fine di italianizzare la regione, decise di trasferire tutti gli insegnanti della zona in altre regioni e sostituirli con quelli di madrelingua italiana.
Nell’estate di quell’anno Immacolata, con i fratelli, un orfanello ed i suoi genitori, furono pertanto inviati definitivamente ad Ospitaletto bresciano. Formatasi all’istituto magistrale “Gambara” di Brescia, si sposò a 20 anni e ricevette il suo primo incarico come maestra (nel 1950) a Braone in Val Camonica; qui fu ospitata da una famiglia contadina del posto mentre il marito ed i 3 figli restarono a Calino dove si erano stabiliti. Fece la pendolare su e giù per la valle tornando a casa ogni due settimane.
Successivamente si spostò a Cazzago San Martino dove rimase per molto tempo. Negli anni ’70, infine, si trasferì a Rovato dove insegnò fino all’età della pensione.
La sua vita non fu facile anche a causa di numerose traversie famigliari.
Fu sempre ben voluta da tutti, sia Cazzago che a Rovato perché, nonostante l’educazione rigida ricevuta, ebbe sempre un carattere dolce e gentile con la capacità di mettere a proprio agio sia i bambini che gli adulti.
Ci ha lasciato all’età di 96 anni lo scorso 18 febbraio, molti gli ex studenti che oggi la ricordano con affetto.
Suor Margherita Bara
(nella foto sopra)
Suor Margherita Bara (il cui nome era Maria) se ne è andata a 72 anni il 22 febbraio lasciando un vuoto immenso nelle comunità di Sant’Andrea e San Giuseppe.
Da più di 50 anni si dedicava ai giovani ed ai bambini, in particolar modo nel suo servizio presso la scuola materna della frazione rovatese nella quale ha sempre creduto essere un punto di riferimento per tutta la comunità.
Proprio a Sant’Andrea era nata nel lontano 1949. La sua vocazione fu assai precoce; entrò infatti in convento all’età di 17 anni, scegliendo l’ordine delle Suore Domenicane di Nostra Signora del Santo Rosario di Asti, già presente presso la parrocchia di Sant’Andrea sin dal 1961.
Durante la sua vita da religiosa svolse il servizio presso la città di Asti e nella comunità di Quarto Manesseno e Tanaro, per poi tornare a Rovato nel 1981.
Nel 1997 ritornò ad Asti dove rimase come consigliera dell’ordine fino al 2003 e dove svolse il suo servizio con i “ragazzi” del carcere che lei ricordava con tanto affetto.
Ritornata definitivamente a Rovato, riprese l’attività presso l’asilo al quale era davvero molto legata e dove ha lavorato senza sosta fino all’aggravarsi della sua malattia.
Grande il dolore da parte di tutta la comunità delle due frazioni che, proprio un paio d’anni fa nel 2019, l’aveva festeggiata per la celebrazione del suo 50° anno di consacrazione. Il suo impegno, oltre all’asilo, era rivolto anche a tutte le attività oratoriali come le feste, le attività estive, e tutte le ricorrenze religiose. Aveva sempre una parola buona per tutti e, quando la si incontrava, ti accoglieva sempre con un gran sorriso gentile.
Possiamo proprio dire esser stata un vero e proprio “pilastro” della comunità perché testimoniava quotidianamente la sua fede ed il Vangelo, praticando concretamente quei valori di onestà, carità e fede che l’hanno resa un esempio per tutti.
Mancherà davvero a molti, in particolar modo a tutti quei ragazzi, più o meno giovani, cresciuti con lei partendo dall’asilo e con i quali aveva continuato a mantenere uno stretto legame.
L’ultimo saluto è avvenuto presso l’oratorio di Sant’Andrea, con grande partecipazione da parte di chi la conosceva.
Il rito funebre è stato celebrato da don Marco Lancini insieme al parroco don Mario Metelli e la partecipazione del sindaco Tiziano Belotti. Particolarmente commoventi le parole di don Marco e della madre generale dell’ordine, suor Martina Tito, che hanno evidenziato la grande fede, la testimonianza, la semplicità e la gioia di suor Margherita.
Ora, dopo tanto lavoro, fatica, e dopo aver donato tutta se stessa agli altri, siamo certi essere nell’alto dei cieli avvolta da quella luce divina e da quella pace tanto meritate, con un “occhio” di protezione e riguardo verso tutti noi.
Emanuele Lopez