La potremmo definire un’edizione “di carattere” questa 134° edizione in quanto, mai come oggi, è necessario testimoniare con questi eventi la tradizione, la qualità, la sicurezza e i benefici per il territorio portati avanti dai settori nostrani di agricoltura e allevamento. La fiera, nel corso degli anni, ha attraversato un processo di evoluzione e modernizzazione, riconquistando con forza il suo status di evento di riferimento, sia a livello regionale, che nazionale. In un contesto legislativo caratterizzato da normative complesse e politiche sfavorevoli da parte dell’Unione Europea, la manifestazione si è consolidata come un autentico baluardo a favore della tradizione e della qualità dei prodotti. Inoltre, grazie a un approccio innovativo, si proietta verso il futuro con un impegno significativo verso la sostenibilità ambientale, un tema di grande attualità e rilevanza. Altro elemento importante è quello di ribadire con forza come, agricoltura e allevamento, siano tutt’altro che morti e possano avere sempre più un futuro certo che, tramite la formazione scolastica, possa dare speranza ai giovani che scelgono di intraprendere questa strada professionale.

L’esposizione da parte delle singole aziende dei loro capi migliori ha testimoniato ancora una volta la serietà, la fatica e la cura che i nostri allevatori mettono per dare ai cittadini un prodotto sano, buono e soprattutto sicuro.

Tre i convegni che, a margine della fiera, hanno trattato argomenti di grande attualità: nella mattinata di venerdì 4 aprile Coldiretti e Confagricoltura, rispettivamente presso il palazzo municipale e presso la sala civica, hanno affrontato il tema della qualità, sicurezza del cibo nella filiera alimentare e quello del benessere animale e degli allevamenti del settore zootecnico. Il Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina si è invece concentrato sul tema della crisi del settore zootecnico con l’esposizione di proposte concrete per la costituzione di una filiera più forte, sostenibile e soprattutto tutta italiana.

Le carni italiane vantano storicamente una qualità tra le più elevate a livello globale, grazie a processi di certificazione e tracciabilità che garantiscono l’origine dei prodotti. Questi risultati derivano da allevamenti rigorosamente controllati e da un’alimentazione adeguata degli animali, elementi che assicurano un’eccellente qualità del prodotto finale. La carne rappresenta una fonte importante di nutrimento per l’alimentazione umana, meritando così un ruolo di rilievo all’interno di una dieta equilibrata. In questo contesto, si fa riferimento a un’alimentazione tradizionale, in linea con la storia evolutiva umana e ben distinta dalle proposte/imposte alternative attuali come le farine di insetti e le carni sintetiche.

L’inaugurazione ufficiale di Lombardia Carne è avvenuta nella mattinata di domenica 6 aprile con la partecipazione di numerose autorità; oltre ai sindaci dei paesi dell’ovest bresciano, erano presenti il presidente della Provincia di Brescia Emanuele Moraschini, gli assessori regionali all’ambiente Giorgio Maione e all’Istruzione Formazione Lavoro Simona Tironi, l’eurodeputato Paolo Inselvini e i rappresentanti delle associazioni di categoria. Il sindaco Tiziano Belotti ha salutato i presenti, ringraziando allevatori, agricoltori e il personale comunale, per la buona riuscita dell’evento, sottolineando l’importanza storica e attuale di una fiera che rappresenta davvero la tradizione dei nostri territori dove l’eccellenza della produzione resta un valore intramontabile.

Unanime il messaggio delle autorità nel difendere la tradizione del settore agricolo e dell’allevamento contro politiche ideologiche e contro natura che vorrebbero sostituire i tradizionali alimenti umani con cibi prodotti chimicamente, carni sintetiche e insetti, andando ad eliminare l’allevamento e le colture tradizionali. Dura anche la reazione alle false notizie diffuse da enti e/o associazioni che continuano a demonizzare il settore agricolo come responsabile di gran parte dell’inquinamento, senza mai volersi sottoporre ad un confronto sulla base di veri dati scientifici.

Infine è stato fatto un appello deciso all’unità tra cittadini, allevatori, associazioni, esperti del settore e politici, tutti mobilitati nella battaglia contro le controverse ideologie del “Green Deal”. Si è percepita una forte determinazione da parte della politica italiana nel difendere, all’interno del Parlamento europeo, i diritti e le tradizioni di allevatori e cittadini.

Il programma della manifestazione si è rivelato, come di consueto, ricco di eventi e iniziative; oltre ai tre convegni tematici, la tradizionale esposizione di macchine agricole, la mostra dei formaggi, gli stand dedicati ai prodotti tipici non solo della Franciacorta con olii, vini, pane, formaggi e salumi di ogni varietà; tutti disponibili per degustazione e acquisto insieme a birre e vini rigorosamente locali. I ristoratori hanno presentato il piatto tipico di Rovato, il manzo all’olio (De.Co), con deliziose degustazioni. Per le famiglie e i più piccoli, i giochi e le attività di intrattenimento oltre a bovini, equini, ovini e caprini che hanno attratto adulti e bambini.

Nella mattinata di domenica si è tenuta una tavola rotonda animata dal giornalista enogastronomico Riccardo Lagorio che è riuscito nell’impresa di riunire i più noti ristoratori lombardi e che ha visto la partecipazione di Gioacchino Bonsignore, noto giornalista del settore e curatore della rubrica “Gusto” del TG5. Tra gli ospiti presenti Antonio Santini del ristorante “Al Pescatore” di Canneto sull’Oglio (Mn), Enrico Cerea del ristorante “Da Vittorio” di Brusaporto (Bg), Francesca Tassi del ristorante “Il Capriccio” di Manerba del Garda (Bs) e Mauro Piscini del “Miramonti l’Altro” di Concesio (Bs). Il tema affrontato ha riguardato il ruolo della famiglia nella tradizione ristoratoria italiana ed il confronto con le nuove attività moderne dedicate alla ristorazione dei giovani soprattutto nelle grandi città.

Giunta alla sua 27° edizione la gara per “El salam piö bu de la de la Franciacürta”, indetta dai Norcini Bresciani, ha visto piazzarsi al primo posto Gianfranco Bosio per il “Miglior salame” e Giancarlo Bormanieri per “Migliore salsiccia di bovino”.

Nel corso della giornata dedicata agli esperti del settore, l’attenzione è stata focalizzata sulla valutazione dei capi, in vista delle votazioni finali. I risultati sono stati poi annunciati durante le premiazioni che si sono svolte nel pomeriggio. Tra i vincitori, il primo posto assoluto per la categoria “Miglior maschio” è andato a all’azienda Giordano Srl con la n. 30, mentre il riconoscimento per il “Miglior esemplare femmina” è stato conferito all’Azienda Agricola Eredi Bortoli Egidio con la n. 85; “Miglior vacca grassa” all’Azienda Agricola Scalvi Pierino di Erbusco con la n. 110 e il riconoscimento del “Miglior manzo Pasquale” è andato a Macelleria Motta con il capo n. 92.

Un piccolo fuori programma è stata l’irruzione, al termine delle premiazioni, di alcuni ambientalisti che, con uno striscione e versandosi addosso del fango, hanno voluto esprimere il loro dissenso alla commercializzazione e macellazione degli animali da carne proponendo la conversione ad un’industria alimentare orientata agli alimenti vegetali. Immediatamente sono stati allontanati dalla Polizia Locale.

Con la partecipazione di numerosi allevatori e oltre 500 capi di bestiame, accompagnata da numerosi espositori provenienti anche da altre regioni italiane, la fiera si conferma come un’eccellenza nel panorama nazionale. Tra i protagonisti, prodotti e vini di altissima qualità hanno reso l’evento un punto di riferimento per il settore. Una manifestazione che, nonostante le difficoltà normative imposte, sta riscoprendo e consolidando la propria identità, ponendo al centro la salvaguardia delle tradizioni locali.

Come sottolineato da diversi interventi, l’accesso a cibo sano e sicuro nel rispetto delle tradizioni territoriali, è una vera e propria espressione di democrazia e libertà. Una libertà di scelta che, senza una tutela adeguata, potrebbe essere minacciata da produzioni industriali e interessi monopolistici, in grado di concentrare il potere alimentare nelle mani di pochi, con il rischio di manipolare le scelte dei consumatori.

In questo contesto, Lombardia Carne si sta distinguendo per il suo impegno, non solo nella protezione dei prodotti locali, ma anche nella difesa di valori civili fondamentali come la democrazia e la libertà. Già raggiunti alcuni risultati nel corso del tempo, tra cui la riaffermazione del ruolo centrale della carne nell’alimentazione umana, la battaglia prosegue. L’appuntamento è alla prossima edizione.

Emanuele Lopez