Per partecipare era necessario depositare una cauzione provvisoria di 720 euro, un’autodichiarazione per l’attribuzione di punteggi per l’esperienza acquisita, un progetto di gestione e l’offerta economica.  

Il corrispettivo a base d’asta era fissato a 7.200 euro annui, Iva esclusa.

Un canone abbordabile in tempi normali ma il clima di incertezza legato alla pandemia – per le attività del settore della ristorazione e dei bar – ha scoraggiato gli aspiranti gestori. 

E’ importante ricordare che la ristorazione è stato ed è uno dei settori più colpiti dall’emergenza Covid-19, con un crack da 34 miliardi per l’intero 2020. 

Lo rivelano i dati Ismea che tengono in considerazione la crisi economica, il crollo del turismo e il drastico ridimensionamento dei consumi fuori casa provocati dall’emer-genza sanitaria.

Per quanto riguarda Rovato e in particolare il Parco Aldo Moro, il contratto impegna (per 10 anni) il concessionario all’apertura e alla chiusura del parco dalle 7.30 alle 20 dal 1° ottobre al 31 marzo, e dalle 7.30 alle 24 dal 1° aprile al 30 settembre. 

Il concessionario ha l’obbligo di custodia permanente del parco e delle sue attrezzature; deve curare la manutenzione e lo sfalcio del verde pubblico; deve occuparsi della pulizia giornaliera e sanificazione dei servizi igienici, effettuare la raccolta quotidiana dei rifiuti abbandonati, compresi quelli nel recinto cani, e svuotare tutti i cestini; non gli sarà infine consentito richiedere il rilascio della autorizzazione di installazione di apparecchi per gioco lecito né della licenza per l’esercizio delle scommesse. 

Resteranno invece a carico del Comune la posa della segnaletica, le manutenzioni straordinarie comprese le piantumazioni e le potature, il pagamento dei canoni per i consumi di acqua ed energia elettrica (esclusi quelli riguardanti il bar) e la manutenzione della recinzione. Per quanto riguarda il bar, nel periodo invernale il concessionario potrà chiuderlo per un numero massimo di 30 giorni anche frazionati in più periodi.

Nel bando di gara, in una logica interessante di cooperazione tra pubblico e privato, punteggi rilevanti venivano dati anche ai progetti sociali affiancati alla gestione del Parco e dell’annesso Bar; iniziative progettate per il coinvolgimento della fascia dei cittadini anziani, per il coinvolgimento della fascia dell’infanzia e delle famiglie, iniziative ed eventi culturali che si intendono proporre. 

Trovare un gestore è fondamentale per garantire la fruibilità di un parco che è molto frequentato in primavera e in estate, soprattutto dalle famiglie. 

Ora che la gara è andata deserta, il primo cittadino Tiziano Belotti ha annunciato che il bando sarà riproposto, con qualche piccola modifica che possa rendere più appetibile la gestione guardando oltre la strettoia della pandemia. 

Mauro Ferrari