“Servire al di sopra di ogni interesse personale”: questo il proposito che, sin dalla sua fondazione, anima il Rotary International e tutti i suoi soci. Un’idea, una progettualità e, ci sentiamo di dire, un vero e proprio modus vivendi che accomuna gli amici del sodalizio fondato da Paul Harris agli associati de “Il sorriso di Bright”, ente del terzo settore particolarmente impegnato nella difesa dei diritti dei minori, specie degli orfani, in Italia ed in ogni altra parte del mondo, in particolare nei paesi in via di sviluppo.
In occasione di un’importante conviviale tenutasi lo scorso sabato 9 marzo Touring di Coccaglio, sede del Rotary Club Brescia Franciacorta Oglio, tutti gli ospiti si sono uniti per conoscere gli obiettivi dell’associazione e per impegnarsi a sostenerne l’operato. Abbiamo fatto due chiacchiere con Loretta Bianchi, presidente de “Il sorriso di Bright”, presente alla serata di beneficenza e importante promotrice di progetti nell’Africa subsahariana.
Loretta, tutela i minori è impegno onnicomprensivo, che coinvolge ogni ambito del quotidiano: da cosa nasce tale proposito?
Lo spirito che anima la nostra associazione, che accomuna tutti coloro che ci sostengono, è il profondo desiderio di aiutare i bambini in ogni angolo della terra, specie quelli più sfortunati che, non per causa loro, nascono in Paesi che non li proteggono, che li abbandonano e non si occupano del loro futuro, lasciati al loro destino in una quasi assoluta incertezza.
Tra i vostri progetti figurano la costruzione di un orfanotrofio, di una struttura per le giovani madri e la predisposizione di un ettaro di terreno coltivato ad ortaggi per una comunità ghanese: cosa ci può raccontare in proposito?
Sicuramente la costruzione dell’orfanatrofio di Aflao, in Ghana, sarà impegno che richiederà tempi assai lunghi, soprattutto a causa del difficile iter burocratico, ma confidiamo di essere in grado di avere tutte le autorizzazioni entro la conclusione del 2024. Questa struttura sostituirà una precedente già esistente ma ormai troppo piccola e datata per ospitare i bambini di cui ci prendiamo cura, garantendo l’arrivo di fondi che gli permettano di alimentarsi, studiare, vivere la propria quotidianità e affrontare ogni emergenza di natura sanitaria.
L’edificio dedicato alle giovani madri, invece, procede con grande successo: ad agosto il “nostro” dott. Corradi porterà lì, in Benin, un ecografo che acquisteremo con l’aiuto dei nostri sostenitori e il nostro desiderio sarebbe quello di procedere con la costruzione di un’ulteriore stanza, oltre quella che già abbiamo e nella quale si effettua il parto, per ospitare le giovani partorienti o appena interessate dal parto stesso. Senza queste azioni, queste madri non avrebbero le cure necessarie per gestire le proprie gravidanze.
Infine, il terreno coltivato di Providence Home permette di coprire le loro principali necessità dei ragazzi dell’orfanatrofio, spesso riuscendo a vendere qualche eccedenza per il loro seppur parziale sostentamento.
Infine, quali iniziative in cantiere per i prossimi anni?
Abbiamo un orfanatrofio da costruire in Ghana e due da ristrutturare in Benin. Credo che siano tre progetti molto impegnativi e siamo sicuri che non saremo soli a portare avanti. La cena del 9 marzo ci ha dimostrato che ci sono tante persone che amano i bambini come li amiamo noi e che ci sosterranno nelle nostre iniziative con tutte le loro forze. Grazie al Rotary di Franciacorta che ci ha sostenuto ed appoggiato facendoci conoscere ai propri associati che sono stati tanto generosi con noi e che sicuramente non ci abbandoneranno.
Leonardo Binda