Abbiamo incontrato l’assessore con delega alle politiche per le famiglie, servizi assistenziali, associazionismo e volontariato Elena Belleri per comprendere meglio come sia la situazione nella nostra città e quali risposte e servizi il Comune metta a disposizione dei cittadini che si trovassero intrappolati in questo tipo di dipendenze.

Il Sindaco nei mesi scorsi ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica il fatto che a Rovato è stato rilevato un alto consumo di droghe, come evidenziato dall’analisi delle acque reflue del Comune. Dal punto di vista del suo assessorato, come è effettivamente il problema nella nostra Città? Quali sono i servizi e le iniziative messi a disposizione dei cittadini che hanno problemi di tossicodipendenza e in caso a chi si possono rivolgere?

«L’Amministrazione comunale ha sempre dimostrato una forte vicinanza alla cittadinanza, sensibilizzandola su questioni di rilevanza sociale attraverso l’organizzazione di eventi, incontri e convegni. Tra i temi più urgenti e preoccupanti emerge il fenomeno della droga, una problematica che sta assumendo le dimensioni di una vera e propria piaga sociale. 

Le recenti analisi delle acque reflue confermano un trend allarmante: l’uso di sostanze stupefacenti è in costante aumento, colpendo in particolare i giovani. Molti adolescenti si avvicinano al mondo delle droghe spinti dalla curiosità o dall’influenza del gruppo, convinti di poter vivere serate di euforia senza conseguenze. Tuttavia, spesso, ignorano il rischio di cadere in un circolo vizioso che può diventare difficile, se non impossibile, da interrompere senza un adeguato supporto.

Oggi esistono oltre novanta tipologie di sostanze stupefacenti facilmente accessibili a prezzi contenuti, rendendo più complicata l’identificazione degli utilizzatori. In passato, l’eroina era facilmente riconoscibile per il suo impatto devastante, manifestandosi attraverso comportamenti evidenti e segni fisici. Al contrario, l’uso di cocaina, un tempo associato a una clientela benestante, si è diffuso anche tra fasce di popolazione insospettabili e di età più adulta.

Chi crede di poter uscire da solo da questa situazione si illude. La consapevolezza di avere un problema rappresenta un primo passo fondamentale verso la soluzione, ma è necessario il sostegno di professionisti del settore. 

A Rovato, è possibile contattare l’Unità Operativa Servizio Dipendenze del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze di ASST Franciacorta. Gli interessati possono chiamare in modo anonimo, richiedere un appuntamento o presentarsi di persona. Una volta avviato il primo contatto, un team composto da medici, psicologi, infermieri, assistenti sociali ed educatori professionali, prenderà in carico il paziente, avviando un percorso personalizzato che potrebbe anche richiedere un ricovero ospedaliero, a seconda della gravità del caso. Per informazioni preliminari, i servizi sociali del Comune dispongono di tre assistenti sociali altamente preparati, pronti a garantire supporto e riservatezza, indirizzando gli interessati al Sert competente».

Lo scorso 27 ottobre, come Amministrazione comunale, vi siete recati a San Patrignano. Com’è nata questa iniziativa? 

«Proprio trattando questo delicato tema, abbiamo conosciuto una bellissima realtà, l’associazione “Amici di San Patrignano” con sede a Roncadelle. Fondata da genitori e familiari di giovani che hanno intrapreso un percorso di recupero nella Comunità di San Patrignano, l’associazione si propone di supportare non solo i ragazzi, ma anche le loro famiglie. 

La collaborazione tra l’associazione e il Comune di Rovato si è intensificata, culminando nella partecipazione della stessa alla “Festa delle Associazioni” di settembre. In questa occasione, molti cittadini hanno mostrato interesse e chiesto informazioni, segno di una crescente consapevolezza e speranza nel territorio. L’Amministrazione comunale ha espresso soddisfazione per il ruolo che ha potuto svolgere, seppur indirettamente, nel sensibilizzare la comunità su queste tematiche.

Lo scorso 27 ottobre, l’associazione ha coinvolto il Comune di Rovato in una giornata dedicata ai giovani bresciani all’interno della comunità. Durante l’evento i volontari hanno portato prodotti tipici locali e hanno cucinato per circa 1000 ospiti. Tra i piatti serviti, spiccava il “Manzo all’olio”, ricetta de.co. di Rovato, che ha riscosso un grande successo. Come Amministrazione siamo stati presenti con una delegazione composta dalla sottoscritta, dal sindaco Tiziano Belotti, dall’assessore Pieritalo Bosio e dalla consigliera Valentina Inverardi. La giornata è stata allietata dalla musica del cantante bresciano Piergiorgio Cinelli e ha visto la condivisione di testimonianze toccanti da parte di giovani che stanno per completare il loro percorso di recupero.

Le storie raccontate hanno lasciato in tutti noi un segno profondo, evocando emozioni contrastanti di dolore e speranza. Ho percepito la forza e la determinazione di questi ragazzi, che stanno lottando per un futuro migliore. L’auspicio è che ogni giovane possa trovare la “luce” alla fine del tunnel della tossicodipendenza. I racconti dolorosi e forti, da brividi, di questi ragazzi mi sono entrati dentro, mi hanno toccato fortemente il cuore, e mi sono sentita, pensando ai miei figli, una mamma fortunata e nello stesso tempo impotente. Ho percepito da parte loro il dolore, la sofferenza e nello stesso tempo tanta forza e voglia di riprendere in mano la propria vita, il darsi una possibilità per avere un futuro migliore.

Come Amministrazione I progetti li abbiamo, le idee anche, la voglia di fare non ci manca, le collaborazioni ci sono, quindi continueremo a dare il massimo per fare in modo che i nostri giovani comprendano che quella non è la strada giusta da seguire, nemmeno per una serata in cerca di svago e che è possibile divertirsi in modo sano e corretto con modalità diverse».

Emanuele Lopez