Autore è il 30enne Alberto Fossadri (nella foto) del Duomo, nella vita geometra, ma da anni appassionato cultore della ricerca storica, sulle orme del parroco di Sant’Anna di Rovato, don Gianni Donni, “istituzione” della storiografia rovatese, franciacortina e bresciana.
Da questa passione è nato un sito web molto seguito, “Brescia Genealogia” e ora appunto anche un romanzo storico, “Congiure in Franciacorta”, dove si parla di cosa accadde a inizio XV secolo nel nostro territorio, tra Pandolfo Malatesta e i Visconti di Milano, Venezia da un lato e Brescia dall’altro.
Un testo adatto al colto appassionato di storia ma anche al cultore del romanzo avventuroso di genere medievale: 379 pagine di rara cultura locale che permettono di riscoprire, in forma di romanzo, un pezzo glorioso e oscuro della storia di Brescia assolutamente da rivalutare.
E’ il primo romanzo storico ambientato a Brescia nel periodo malatestiano, a cavallo delle contese tra Milano e Venezia sul nostro bel territorio; “Ho scritto – afferma l’autore – quest’opera con l’intenzione di rivolgermi ad un pubblico principalmente bresciano, con il coinvolgimento di tutte le nostre comunità, piccole o grandi, cercando di trasmettere meglio il senso di discendere da una storia che è propriamente Nostra e che, nel bene o nel male, ha coinvolto i nostri antenati. A chi non fa piacere sapere che il proprio paesello è stato teatro di eventi tanto importanti?”.
Ambientato nella Brescia Malatestiana a partire dal 1407, e prosegue nelle vicende che hanno sconvolto la Lombardia orientale fino all’arrivo della Serenissima. A differenza dei soliti racconti medievali basati su figure inventate o su grandi biografie di Re, Imperatori e gran signori, questo testo vede protagoniste sei famiglie bresciane. Famiglie molto importanti, ma comunque non così in alto nella gerarchia dell’epoca. Sono quelle figure che fanno il grosso del lavoro sporco, che giocano alla guerra rischiando tutto perché legate a doppio filo con i loro possedimenti. Avogadro, Gambara, Oldofredi, Federici, Martinengo, Emili sono le casate oggetto del romanzo.
“Scegliendo – continua Fossadri – di non scadere nella logica dei buoni contro i cattivi, ho abbracciato una narrazione che non prevede protagonisti contro antagonisti, perché la vita reale e la storia non ne hanno.
Ho preferito adottare una caratterizzazione dei personaggi più contraddittoria che pura, tralasciando l’im-magine del cavaliere senza macchia e dell’uomo votato ad una missione, per interpretare l’essere umano per ciò che è: un individuo guidato da una propria bussola morale, che però sa dimostrarsi incoerente se mosso da paura, opportunismo o incoscienza”.
Nel libro gli eventi seguendo una linea fedele al 90% con la storia realmente accaduta, intrecciando gli eventi delle sei famiglie tra di loro e inserendole nel contesto sociale della loro epoca.
Spaziando tra guerre, politica, affari e relazioni personali. L’autore porta il lettore al seguito dei protagonisti rendendolo consapevole del raggio d’azione dei bresciani del tempo: presso duchi e pontefici, ai concili di Pisa e Costanza, fino alla corte imperiale a Norimberga; scivolando anche sulle motivazioni di fondo che hanno condotto i “Grandi” ad interessarsi della ricca e produttiva terra bresciana.
Il romanzo è ricco di usanze e aneddoti macabri, divertenti e particolari, che il lettore potrebbe credere frutto della fantasia, ma se stimolato dalla sua curiosità, potrà verificare di sua mano che questi sono reali e l’autore se n’è semplicemente servito per colorire la narrazione e per fare un’analisi introspettiva delle personalità che popolano il racconto.
L’opera è autopubblicata ed è reperibile sui principali canali web di distribuzione, una strenna di valore per iniziare con spirito battagliero il 2021.
Mauro Ferrari