Truffatori in azione a Rovato. I malviventi hanno preso di mira un pensionato che con la sua auto stava percorrendo il viale della Stazione. L’hanno colpito con la truffa più utilizzata sulle strade per spillare euro agli automobilisti inducendoli a pagare una somma per riparare al danno causato all’auto del truffatore, anche se in realtà la rottura delle specchietto non è mai avvenuta.
Si tratta di un trucco molto semplice che consiste nel far credere all’automobilista che la sua macchina, abbia involontariamente urtato il retrovisore dell’auto di chi sta mettendo in atto la truffa. La vittime della truffa sentirà il rumore di un colpo secco molto forte sulla propria carrozzeria, di solito sulla fiancata, (provocato in realtà da una pallina, un bastone, ecc.) dando l’illusione di un urto immediato.
Subito dopo entrano in scena i lampeggianti e un auto vi intimerà di fermarvi. Il conducente sostenendo che gli è stato rotto lo specchietto, indicando il suo retrovisore chiaramente già danneggiato vi convincerà ad un esborso dai 50 ai 200 euro senza mettere di mezzo l’assicurazione magari anche con l’aiuto di “un compare”, pronto a testimoniare che è andata proprio così. A questo punto la vittima paga, convinto di aver recato un danno, o per paura che dalla truffa si passi alla rissa.
Così è successo anche stavolta a Rovato, purtroppo, il 65enne vittima del raggiro ha consegnato al truffatore di origine straniera 50 euro prima di prendere coscienza dell’accaduto.
Evitare la truffa dello specchietto è complesso, ma potrebbe essere un buon inizio evitare di marciare avvicinandosi troppo alle auto in sosta, in doppia fila o che marciano più lentamente di noi. Successivamente, quando i truffatori chiedono di scendere per visualizzare il danno, a seconda dei casi è sconsigliato ignorarli completamente perché la situazione potrebbe peggiorare continuando per centinaia di metri con insulti ai nostri danni. Quindi i più avveduti si fermano. Una volta che il truffatore reclama denaro, si può semplicemente rispondere che non si ha il portafoglio, e quindi niente soldi, oppure si può cordialmente far notare di essere in disaccordo e che per risolvere la questione è meglio chiamare le Forze dell’Ordine.
A questo punto solitamente i malviventi preferiscono andare via e lasciar perdere. Per i guidatori più anziani si può consigliare anche di coinvolgere un figlio adulto, e viceversa per i più giovani è utile anche contattare genitori o zii che possono risolvere la situazione. Ad esempio: “l’auto non è mia, chiamo il proprietario”. Anche in questi casi i malviventi preferiscono abbandonare la truffa. In ogni caso il modo migliore è quello di voler chiamare la Polizia Locale, oltre a scriversi la targa del truffatore e poi sporgere denuncia.