Ciclicamente si torna a parlare di bocconi avvelenati, destinati a colpire gli animali. Le pericolose esche, lasciate dagli imbecilli di turno, possono essere ingerite sia da animali domestici che dalla fauna selvatica, in quanto spesso vengono lasciate in aree aperte come sentieri e prati. In questo periodo ed essere colpito da mano vile e ignota (per il momento) è il comune di Cazzago San Martino. In particolare Calino, in Via Pietro Da Marone.
Il sindaco Fabrizio Scuri ha già firmato un’ordinanza urgente (resterà in vigore per 120 giorni) che impone, in caso di ritrovamento di esche o bocconi avvelenati su tutto il territorio comunale, di avvisare immediatamente il Comune, il distretto veterinario competente o la locale stazione dei Carabinieri. Il provvedimento, scrive il Sindaco, si è reso necessario “a seguito della ricezione di referti e di ritrovamenti di gatti selvatici morti avvelenati, al fine di prevenire ed eliminare l’insorgenza di pericoli a minaccia della salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente”.
Nella frazione di Calino, vicino a Via Pietro da Marone, è inoltre vietato, entro 100 metri dal luogo dei ritrovamenti, “a cani e gatti (ove possibile) di uscire liberamente dalle abitazioni e di vagare nel territorio se non dotati di apposito guinzaglio, ovvero seguiti dai padroni, suggerendo che siano muniti anche di museruola”. Non solo esche o bocconi killer: l’invito ad allertare il Comune o le autorità si estende anche a “chiunque rinvenga un animale morto o materiale che si sospetti possa essere veicolo di sostanze tossiche o nocive”, evitando il contatto diretto. La segnalazione di pericolo verrà corroborata dalla posa di “adeguata segnaletica” e di altri avvisi da distribuire sul territorio, almeno “fino ad avvenuti controlli e bonifiche”. Già annunciati anche “sopralluoghi e bonifiche in aree chiuse dove sono ubicati fabbricati dismessi, in collaborazione con le Guardie ecologiche volontarie e personale specializzato”.
Il Reato
Avvelenare un animale è un reato, regolamentato dal codice penale art. 544-bis che punisce con il carcere l’uccisione di animali per crudeltà e senza necessità. Anche se l’animale si salva, a causa delle forti sofferenze inflitte, si configura comunque il reato di maltrattamento art. 544-ter, punibile con la reclusione sino a 18 mesi. Se invece il soggetto non solo soffre ma, come spesso avviene, muore solo dopo lunga agonia, si avrà maltrattamento aggravamento e la pena sarà aumentata.
Cosa possiamo fare per combattere questa pratica?
Oltre a segnalare eventuali situazioni sospette alle forze dell’ordine, ricordiamo che esiste l’applicazione “Bocconi Avvelenati” creata dal Ministero della Salute, che permette di segnalare in tempo reale il ritrovamento e la posizione del boccone o del materiale sospetto e anche di visualizzare sulle mappe interattive del Portale Nazionale il rischio potenziale associato a un determinato territorio. Come funziona? Una volta scaricata l’App sul proprio smartphone, occorre registrare il proprio profilo. L’ App è gratuita e disponibile sia per IOS che per Android. In caso di ritrovamento di un’esca sospetta, il cittadino può inviare la propria segnalazione, allegando anche una foto geolocalizzata. L’applicazione permette inoltre di visualizzare la mappa, aggiornata in tempo reale, dei casi accertati o segnalati, suddivisi per esche ed animali.
Mauro Ferrari