Descrizione del candidato sindaco.
Si presenti agli elettori
Alberto Piva, 31 anni, rovatese doc, istruttore sportivo polivalente con particolare cura della ginnastica specifica per anziani. Non ho esperienza politica né amministrativa e non indosso la casacca di nessun partito, ma nonostante questi difetti… ritengo di essere comunque in grado di offrire il mio valido contributo, il mio impegno e la mia partecipazione, per valorizzare il nostro paese e migliorare la qualità della vita dei rovatesi.
Quali sono i punti principali del Suo progetto politico e amministrativo?
Persone, non partiti. E’ uno dei punti fermi della nostra campagna elettorale e nasce dalla constatazione che, al momento, il panorama politico, al di là dei trasformismi e dei compromessi, non offra molto, dimostrando sempre di più l’incapacità di recepire il cambiamento ed i reali bisogni della nostra società. Rovato Capitale si propone di coinvolgere i cittadini nelle valutazioni e decisioni più difficili, al fine di migliorare la qualità della vita nella nostra bella Città, nella piena convinzione che l’azione amministrativa debba essere interpretata come una “umanizzazione” della politica, il cui fulcro essenziale risiede nelle persone.
Il tema più sentito dai cittadini: sicurezza e immigrazione. Quali sono le politiche da seguire per migliorare la percezione di sicurezza nella vita quotidiana dei rovatesi?
Quando si parla di immigrazione, molti dimenticano o fanno finta di non sapere che la materia è riservata alla competenza esclusiva dello Stato. Dunque nessun candidato può promettere interventi che non rientrano tra i poteri di un Sindaco.
La sicurezza cittadina, quella volta alla repressione dei reati e agli atti di vandalismo, è un aspetto importante.
L’obiettivo è quello di rendere concretamente sicuro il luogo in cui viviamo. Pertanto, è necessario un maggior controllo del territorio, non solo con l’ausilio della nuova tecnologia (estensione della videosorveglianza) e con l’incremento dell’organico del personale della Polizia Locale, ma anche attraverso dei tavoli di lavoro a cadenza fissa, con le forze dell’ordine presenti sul territorio provinciale.
Qual è la sua strategia di sviluppo per quanto concerne il commercio e il turismo (pensiamo ad esempio a quello eno/gastro-nomico) a Rovato?
Invito i cittadini a leggere il nostro programma, perché lo spazio qui gentilmente concesso dalla redazione, non mi permette di rispondere in modo esaustivo a tutte le domande. Voglio solo sottolineare che commercio e turismo, rappresentano per Rovato Capitale dei fattori vitali per il nostro territorio, sui quali concentrare l’azione amministrativa.
Cultura e Sport, anche da qui si può ripartire per superare l’emergenza Covid-19. Come secondo lei?
Rimando, anche per questa risposta, alla lettura del nostro programma, precisando che, siamo in presenza di due elementi fondamentali che incidono non solo sulla qualità della vita, ma anche sullo sviluppo economico del territorio. Rientra nei nostri progetti la realizzazione di un teatro polivalente e di una Consulta dello Sport.
Cogeme, Acque Bresciane, LGH e A2A quali le strategie del Comune di Rovato nel variegato mondo delle società multiservizi del territorio?
Queste società mi richiamano l’immagine di una matrioska, la tipica bambola russa, con Cogeme che si presenta come la più piccola della serie. Credo che tutte le varie operazioni, ultima quella del 2016 tra LGH e A2A , abbiano rappresentato una forte penalizzazione per la nostra partecipata, privandola della sua identità e del suo ruolo sul territorio.
Significative anche le recenti vendite di quote azionarie, da parte di diversi Comuni soci. Andrà ripensata una Cogeme diversa, per recuperare quelle enormi potenzialità di cui dispone e che l’hanno fatta grande nel passato, ipotizzando, perché no, anche una sua trasformazione in un nuovo soggetto giuridico, attraverso un partenariato pubblico/privato.
Decisivo dovrà essere il ruolo del Comune di Rovato, che con il suo 22% rappresenta il maggior azionista di riferimento, determinando in modo rilevante la vita della società.
Mauro Ferrari