Terra di magia, di lavoro e di prodotti unici, la Franciacorta ha un’innata vocazione culturale, un fascino tutto da scoprire, tale da essere coltivato, al pari dei suoi vitigni, con altrettanto amore e dedizione. Questo il “motore immobile”, scandito dal volgere delle stagioni, che ha dato il via, per la quinta volta consecutiva, al Premio Nazionale Franciacorta, concorso letterario e di ricerca promosso dall’associazione rovatese In Vino Veritas, presieduta da Mariuccia Ambrosini.

Mariuccia, cosa ci dobbiamo aspettare da questa nuova edizione 2024?

Sabato 7 settembre, giorno d’inaugurazione della kermesse che porterà alle premiazioni, si terrà un concerto lirico-sinfonico in piazza Cavour, a Rovato, diretto dal Maestro Giuseppe Orizio, in occasione del quale sarà presentato l’Inno alla Franciacorta, tratto da una poesia di Elena Alberti Nulli. Un momento importante: questo canto, così è nei nostri desideri, vorremmo divenga un segno distintivo della nostra terra nel mondo. Inoltre, i finalisti di tutte e tre le sezioni a concorso dialogheranno tra loro e annunceranno i titoli dei loro testi e il relativo percorso compositivo.

Il giorno successivo, domenica, presso la Sala del Pianoforte del municipio rovatese si procederà alla proclamazione dei vincitori: per l’occasione, il Maestro Giuseppe Fanciullo ci allieterà con brani musicali mentre Daniele Squassina leggerà brani tratti dai testi premiati dalle giurie.

Come negli scorsi anni sono state riconfermate le tre sezioni argomentative in cui si articolerà il concorso: perché la scelta della Pedagogia, della Storia Contemporanea e della Letteratura Italiana Contemporanea?

Senz’altro perché rappresentano la contemporaneità, capaci, così, di premiare e di garantire la partecipazione di autori di caratura nazionale.

Questa quinta edizione è dedicata alla memoria di Antonio Metelli, imprenditore franciacortino: una scelta che vuole rendere omaggio ad un “grande” del territorio…

Nato nel 1937 ad Erbusco, in seno a una famiglia di mezzadri al servizio dei Conti Lechi di Brescia, Antonio Metelli, affettuosamente noto come Nino, tracciò un percorso di vita straordinario, radicato nei valori di tenacia e generosità. Senza una formazione universitaria, ma con una determinazione ferrea, Nino costruì dal nulla un’azienda che oggi prospera nella nostra Franciacorta. 

La sua storia è un tributo all’ardore e all’intuito: lasciò le terre agricole per acquistare il suo primo autocarro in pieno boom economico italiano. Al fianco di Francesca “Franca” Vezzoli, sua moglie, compagna di vita e socia in affari, diversificò le sue attività, spaziando dal trasporto al commercio di materiali edili e infine alle costruzioni. Insieme, Nino e Franca hanno creato non solo un’impresa, ma una famiglia, accogliendo tre figli in una casa-bottega aperta a clienti, amici e chiunque avesse bisogno di aiuto. Antonio Metelli visse seguendo i principi dell’altruismo e della generosità, valori fondamentali che hanno guidato la sua esistenza. Il suo lascito è una testimonianza dell’etica del lavoro e dell’impegno verso il prossimo che hanno caratterizzato le famiglie italiane del suo tempo, pilastri su cui si fonda il benessere odierno. Egli rappresenta l’essenza di una vita spesa per gli altri, un promemoria costante che la vera grandezza risiede nel costruire ponti, nel dare senza aspettarsi nulla in cambio e nel lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato. Antonio “Nino” Metelli, un uomo che ha trasformato semplici inizi in un’eredità duratura di amore, lavoro e altruismo.

Come sempre, il Premio Nazionale Franciacorta non si limita a promuovere un concorso letterario, ma si rinvigorisce di anno in anno di diversi eventi “collaterali”: è possibile ricordarne alcuni?

Certamente! Lo scorso marzo abbiamo consegnato il premio “Eredità d’impresa” ad imprenditori franciacortini che hanno raccolto il testimone di genitori e nonni, continuando nella propria attività di famiglia, chiudendo la serata con l’esecuzione, nella splendida cornice della chiesa parrocchiale di Rovato, del Requiem di Mozart, in ricordo di coloro che hanno reso grande la Franciacorta. Inoltre, in aprile, abbiamo consegnato un premio speciale al cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco, mentre a maggio abbiamo inaugurato la prima edizione del “cenacolo letterario” di Adro.

Infine, gli eventi continueranno anche dopo le premiazioni, con la presentazione del libro “Mussolini io ti fermo” di Angelo Polimeo Bottai e con le premiazioni del Concorso Ragazzi 2024.

Leonardo Binda