Quasi due punti in più – 76,1 rispetto ai 74,3 dello scorso anno – hanno consentito ad Acque Bresciane, l’azienda con sede a Rovato, di passare dalla classe A all’attuale AA. Si tratta di fatto del punteggio più alto raggiunto finora da società del settore idrico, considerando che nessuna delle realtà italiane ed europee che compongono il gruppo di riferimento Water Utilities ha conseguito la tripla A, e solo il 4% del totale è entrato nel ristretto gruppo AA.
Acque Bresciane si occupa della gestione del Servizio Idrico Integrato (l’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue) nel territorio dei Comuni della Provincia di Brescia. Ad oggi gestisce il servizio in 113 Comuni per oltre 695.000 abitanti serviti. Acque Bresciane sviluppa il proprio servizio in modo sostenibile nel rispetto dell’economicità della gestione del servizio idrico integrato all’interno di un mercato regolato. La gestione sostenibile del ciclo idrico integrato, la difesa e la valorizzazione della risorsa, la qualità delle acque potabili, la gestione delle acque depurate costituiscono la mission principale di Acque Bresciane, che vuole garantire nel proprio territorio servito un accesso all’acqua universale e sicuro nel pieno rispetto dell’equilibrio ambientale presente e futuro.
Fra i maggiori punti di forza delle azioni messe in campo dalla società, i certificatori sottolineano la forte integrazione dei fattori ESG (l’acronimo ESG si riferisce a fattori ambientali, sociali e di governo dell’azienda) nella pianificazione strategica aziendale, che prevede indicatori misurabili e obiettivi di risultato per le prime linee aziendali. La società pubblica si conferma attenta alle evoluzioni del settore idrico, da quelle normative ai maggiori rischi legati al cambiamento climatico.
Dal punto di vista ambientale viene registrato un significativo impegno economico per ammodernare le infrastrutture di rete e ridurre i consumi di energia. Viene mantenuto il risultato degli anni precedenti relativo allo 0% di fanghi conferiti in discarica. In generale i rifiuti vengono recuperati per oltre il 94,8%, a fronte di una media del settore ferma al 68,2%.
Il personale è aumentato numericamente, superando le 300 persone, mantenendo la quasi totalità di contratti a tempo indeterminato (99,67%) e con elevati livelli di stabilità. Le ore di formazione pro-capite sfiorano quota 19, dato superiore alla media di settore, con particolare riferimento ai temi della sicurezza, della sostenibilità e dell’anticorruzione. Il tasso di infortuni rimane al di sotto dell’1% (0,80) contro l’1,77 del settore. Il welfare aziendale registra una crescita quantitativa e qualitativa, sia per il numero di adesioni che per il miglioramento dell’offerta.
Dal punto di vista economico si conferma una significativa redistribuzione verso il territorio del valore generato, all’1,24% a fronte di una media dello 0,30 nel settore. La maggior parte di questa redistribuzione avviene attraverso corrispettivi versati al personale e alla catena di fornitura, in larga parte riconducibile al territorio bresciano e lombardo. Il risultato è reso possibile in quanto gli utili vengono reinvestiti e non distribuiti ai soci sotto forma di dividendi.
Rilevante anche l’impegno in iniziative di educazione ambientale con le scuole, che nel 2022 hanno coinvolto quasi seimila ragazzi.
Mauro Ferrari