Una Sala Civica gremita ha accolto e applaudito calorosamente la prima proiezione del lungometraggio “La maschera di vetro”, realizzato dai docenti e dagli studenti del Gruppo Cinematografia Gigli con il patrocinio di Città di Rovato e in collaborazione con l’associazione Idea Teatro e Radio Bruno Brescia (media partner dell’iniziativa).
Il lavoro del gruppo cinematografico è tratto da “Glass no Kamen“ della fumettista giapponese Suzue Miuchi, una saga iniziata quasi mezzo secolo fa e ancora oggi attiva a dimostrazione di una grande continuità di successo che ha pochi paragoni nel variegatomondo dei manga e degli anime della terra del Sol Levante.
In italiano “Il grande sogno di Maya” (ガラスの仮面 lett. “La maschera di vetro”) è iniziato nel 1976 – ed ancora in fase di pubblicazione – racconta la storia di una ragazza che sogna di diventare una grande attrice. Dal manga sono state tratte due serie anime, una prodotta nel 1984 e una nel 2005, più un Original Anime Video prodotto nel 1998, oltre che un dramma in 2 stagioni nel 1997-98 con Yumi Adachi e Seiichi Tanabe nei ruoli rispettivamente di protagonisti femminile e maschile. Nel gennaio del 2020 in Giappone è stato messo in scena lo spettacolo teatrale de La dea scarlatta, basato, appunto, sulla storia della dea ideata dall’autrice.
Il titolo originale si riferisce metaforicamente alla maschera che gli attori indossano quando esprimono delle emozioni che non sono realmente loro, e al fatto che tale maschera è fragile come il vetro: se gli attori si distraggono la maschera può rompersi mostrando al pubblico i loro veri sentimenti. Il titolo italiano fa invece riferimento al nome della protagonista, Maya Kitajima, e alla sua grande ambizione di calcare il palcoscenico.Particolarità dell’opera è l’estrema cura dedicata alle rappresentazioni teatrali in cui recitano le protagoniste: alcune reali, spaziando in opere occidentali (tra cui Piccole donne, Coppelia, Carmilla) e giapponesi (per esempio Take kurabe), altre inventate appositamente dall’autrice.
Tornando al Gigli, le riprese hanno coinvolto una quarantina di studenti – tutti volontari – di Liceo e Ipsia della scuola di Via Europa oltre a una decina di docenti interni e due esterni Adriano Minelli (alla regia con Fausto Minelli) dal Cfp Zanardelli e Giorgio Locatelli dai salesiani di Chiari, oltre a genitori e amici. Le riprese sono durate circa due mesi, tra novembre e dicembre.
L’obiettivo del progetto – possiamo dire ampiamente centrato – era quello di favorire, attraverso la partecipazione ad attività ad alta valenza induttiva, il coinvolgimento di alunni impegnati in senso collaborativo nel perseguimento di un traguardo comune. Grande spazio è stato dato alla sperimentazione e all’improvvisazione.
Per visualizzare il lungometraggio, pubblicato su YouTube, clicca qui.
Mauro Ferrari