Presso l’istituto Lorenzo Gigli di Rovato ha avuto luogo una conferenza dal titolo: Il cambiamento climatico e i ghiacciai, il mappamondo cinese di Giulio Aleni. Relatore il prof. Roberto Ranzi, professore di monitoraggio e sistemazione dei bacini idrografici e delegato alle politiche di internazionalizzazione dell’Università degli Studi di Brescia.
La giornata è stata suddivisa in due momenti. Il primo dalle 9.00 alle 11.00 si è tenuto presso l’aula Magna Paolo VI e ha visto la partecipazione di studenti appartenenti a diversi indirizzi. In questo contesto, il prof. Ranzi ha presentato i risultati di uno studio relativo alla gestione delle risorse idriche del monitoraggio ambientale, al fenomeno del surriscaldamento globale e alla relativa riduzione o allo scioglimento dei ghiacciai.
La seconda parte della mattinata si è tenuta invece dalle 11.00 alle 12.30 presso la Biblioteca d’istituto Laura Gobbini ed era riservata alle classi quinte e alla classe quarta del liceo linguistico. In questo contesto, sono intervenuti di nuovo il Prof. Ranzi per illustrare le caratteristiche del Mappamondo di Giulio Aleni, e poi le professoresse di lingua cinese Erminia Scrocco, Paola Riotti e Zhang Hui in forza presso il liceo linguistico rovatese, che hanno presentato alcuni progetti svolti nelle classi 5M, 5L e 4L. Il prof. Ranzi ha già donato un copia del mappamondo di Aleni che è stata incorniciata e sarà esposta e conservata presso la biblioteca del Gigli. Giulio Aleni (Brescia, 1582 – Yanping, 10 giugno 1649) è stato un gesuita, missionario, astronomo, letterato, geografo e matematico italiano. Sbarcato a Macao nel 1610 per tre anni si impegna nell’insegnamento della matematica, ritenendo che questa attività favorisca il suo inserimento nel mondo culturale e nella società cinese. Adotta poi le abitudini di vita cinesi ed impara la lingua con cui scrive 25 libri, utili per la sua opera di missionario e per diffondere le conoscenze europee. È il primo missionario cristiano nel Jiangsi, costruisce parecchie chiese nel Fujian; dal 1619 opera ad Hangzhou e Jiangzhou. Mantiene una corrispondenza epistolare con l’astronomo Giovanni Antonio Magini e diffonde nel mondo cinese anche conoscenze astronomiche e matematiche. È autore di un mappamondo che riprende quello di Matteo Ricci e si intitola Wan-kuo ch’uan-t’u, (Mappa completa di tutte le Nazioni), pubblicato intorno al 1620.
Dai cinesi è conosciuto come Ai Ru-lue, e soprannominato Confucio dell’Occidente.
Mauro Ferrari