Viene meno a Rovato un pezzo di storia della distribuzione lombarda. Fondata a Rovato dal compianto Giacomo Conter, la catena di supermercati Alco, con la sentenza del tribunale numero 255 del 17 agosto, è stata dichiarata fallita.
Un nome, quello di Conter, che fa parte delle grandi famiglie lombarde della distribuzione insieme con i Caprotti, i Franchini e i Panizza. Conter era un imprenditore stimato e benvoluto a Rovato; il colosso fondato da Conter aveva contributo fortemente alla crescita economica e al benessere della Città: grazie al gruppo tanti rovatesi avevano trovato lavoro, creato una famiglia e comprato casa.
Con la moglie Letizia Lazzaroni aveva dato vita al gruppo: un gigante a conduzione familiare fatto di supermercati, ipermercati e grandi magazzini distribuiti soprattutto tra Brescia, Bergamo, Cremona, Pavia e Lodi. I primi punti vendita erano stati aperti proprio a Rovato, poi il gruppo era diventato un punto di riferimento della grande distribuzione e dei cash&carry in tutto il Nord Italia: gestiva i marchi Despar, Eurospar, Interspar e Alta Sfera Cash&Carry di tutta la Lombardia. Una storia di grande successo e prestigio che negli ultimi anni aveva conosciuto una forte crisi, legata soprattutto a un mercato sempre più internazionale e concentrato nelle mani di pochissimi che ha portato al fallimento del gruppo.
All’azienda di Rovato è stato quantificato un passivo di 139 milioni di euro a fronte di un attivo di 48 milioni. I creditori hanno bocciato l’ultima proposta di Alco e il tribunale ne ha dichiarato il fallimento. Il sipario era già calato anche sulle società riconducibili ad Alco, come Gestione centri commerciali e Alco grandi magazzini. I 44 punti vendita del gruppo avevano chiuso improvvisamente nel mese di marzo 2021 e la serrata aveva lasciato nell’incertezza circa 750 dipendenti. Successivamente la rete era andata all’asta.
La sentenza di fallimento (curatori fallimentari sono i commercialisti Valerio Galeri, Marco Vinti e Stefano Lancelotti) assegna ai creditori e ai terzi che vantano diritti reali e mobiliari il temine perentorio di 30 giorni prima dell’adunanza per la presentazione delle domande di insinuazione. L’esame dello stato passivo davanti al giudice delegato Simonetta Bruno è fissato al 24 gennaio 2024.
Mauro Ferrari