Si sa che la vita non segue un flusso lineare bensì è caratterizzata da continui e improvvisi salti, deviazioni inaspettate rispetto a quanto si era previsto nel bene e nel male, ma il punto non è questo: semmai è il modo con cui ci relazioniamo alla realtà che può influire sul nostro umore. Il tipo di relazione che intessiamo è strettamente legata alle convinzioni, agli schemi di pensiero con cui leggiamo, interpretiamo la realtà. Spesso tralasciamo il fatto che i nostri pensieri hanno un forte potere di condizionare e a volte generare stati emotivi negativi, così come tralasciamo il fatto che il nostro umore può condizionare la qualità dei nostri pensieri. Ogni tanto, quindi, conviene fermarsi ad indagare la qualità dei pensieri che ci assillano o che frequentemente abbiamo, ma soprattutto è utile prestare attenzione a come questi influiscono sulle nostre emozioni e viceversa. Da una condizione di malessere emotivo o di cattivo umore, se mi soffermo e presto attenzione a ciò che sento, posso accorgermi di quali tipi di pensiero mi attraversano la mente. Familiarizzare con i nostri stati mentali ed emotivi interni è il primo passo per decidere quali azioni intraprendere per sostenere i momenti down della vita; sì perché anche le azioni hanno la loro importanza e influenza sul nostro umore. Quando ci sentiamo tristi, abbacchiati, perdiamo l’energia, l’entusiasmo di fare ciò che normalmente facciamo: il nostro corpo reagisce ritraendosi, rifugiandosi in uno stato di torpore difensivo. Ne sa qualcosa chi ha sofferto in passato o soffre di depressione. Un modo per prevenire le ricadute oltrechè un modo per prendersi maggiormente cura di sé potrebbe essere allora quello di mettere in atto azioni che possano spronare a diventare sempre più consapevoli degli schemi che governano non solo i pensieri ma anche le attività quotidiane. Monitorare le attività quotidiane può aiutare a notare quando stiamo iniziando ad andare fuori controllo, ad accorgerci dello stretto legame tra attività e umore. Allora mettetevi comodi e prendetevi un momento per pensare a come si svolge una vostra giornata di lavoro tipica. Se passate gran parte del tempo a fare, almeno in apparenza, la stessa cosa, provate a suddividerla in parti più piccole: parlare con i colleghi, sbrigare le faccende domestiche, pranzare, stendere progetti, preparare il caffè…E la sera o nel weekend? Che genere di cose vi trovate a fare? Stilate un elenco per iscritto. Quali, tra le cose che avete scritto, migliorano il vostro umore, vi danno energia, vi nutrono?E quali vi buttano giù o vi tolgono energia? Suddividete quindi le azioni in due categorie: azioni nutrienti e azioni logoranti ed ulteriormente suddividete le azioni nutrienti in azioni che procurano piacere (come può essere coltivare un hobby preferito) e azioni che danno un senso di padronanza cioè che contribuiscono ad un senso di realizzazione, di soddisfazione (montare una libreria, fare qualcosa che si è continuato a rimandare.. ). Fate un bilancio di entrambe le attività e poi chiedevi: come potete cambiare le cose in modo da avere più tempo per fare più spesso quelle nutrienti? Come potete arrivare a fare meno spesso o a gestire con maggiore efficacia quelle logoranti? Una volta fatto lo schema, preparate un piano d’azione per imparare a gestire i momenti di stress o di umore negativi e prevenirli, ricordando a voi stessi che state giocando un ruolo attivo per migliorare il vostro benessere.
Dott. Ettore Botti
Specialista equipe psicopedagogica del Centro per la Famiglia