No, semplicemente no: l’idea che un veicolo, specie un’automobile, che, ormai raggiunti i 100.000 km, non sia più al pieno della sua utilizzabilità è concetto tanto antico da essere divenuto, ormai, obsoleto. Pensare che, spintisi ormai oltre la soglia psicologica di questo limite, un’auto non sia più “meritevole di attenzione” in fase d’acquisto, o non più sufficientemente “sicura” se ancora su strada, nasce, in effetti, da una concezione non del tutto errata se, in effetti, vivessimo negli anni ’60 e ’70, quando i motori che già avevano “macinato” diverse decine di migliaia di kilometri iniziavano a mostrare i primi segni d’usura, a registrare le prime perdite di compressione e a rendere ormai evidenti consumi, specie di olio, del tutto anomali. Oggi, a distanza di più di mezzo secolo, le cose, ovviamente, sono del tutto diverse: le nuove tecnologie, l’introduzione di dispositivi sempre più all’avanguardia e l’attenzione allo sviluppo di nuovi materiali e cicli di consumo, hanno portato il limite della vita dei motori ben più in là rispetto ai decenni precedenti. Dai racconti dei nostri genitori e nonni, ci possiamo perfettamente rendere conto che, in effetti, una serie di difetti congeniti anche alle vetture più all’avanguardia costringeva, giunti al limite dei 100.000 km percorsi, alla sostituzione, spesso assai onerosa, di intere porzioni meccaniche, specie dei pistoni, o all’intervento sui cilindri con periodiche “rettifiche”. Insomma, un pensiero in più per tutti coloro che, magari investendovi anche notevoli somme, si trovavano, anche dopo pochi anni, a dover mettere mano alle proprie auto. Ciò che però, nell’ampio novero delle innovazioni, ha più inciso sulla durabilità dei motori e delle loro componenti è, senz’altro, l’introduzione di nuove generazioni di lubrificanti, pensati appositamente per offrire un aumento significativo dell’affidabilità e delle performance dei veicoli. Il problema, dunque, del limite dei 100.000 km, oggi, non ha più senso d’esistere.
Fin qui, tutto bene, ma quanto, in effetti, il kilometraggio mostrato dal sistema informatico (o analogico) dell’auto, corrisponde alla vera strada percorsa da quel veicolo? Un dubbio sibillino, che, purtroppo, evidenzia un dato di fatto: ad oggi, la pratica dell’abbassamento artificioso delle indicazioni riportate dal mezzo, risulta ancora tristemente diffusa. Per fortuna, le concessionarie più serie e affidabili si sono attrezzate per offrire ai propri clienti un usato garantito, in piena trasparenza, con un valore assicurato, proprio come Papa Automobili che, ormai da diversi anni, ha adottato una precisa politica aziendale: acquistare e vendere auto usate solo certificando la loro effettiva percorrenza, mettendo a disposizione del cliente tutto lo storico degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria effettuata nel corso degli anni e utilizzando, solo ricambi originali o equivalenti, omologati e di sicura qualità. Un investimento in tutti i sensi, acquistando, così, un usato che ha ancora molta strada davanti a sé, che ha un costo inferiore al nuovo e che, se con percorrenza e manutenzione qualificata e certificata, si rivelerà una soluzione di cui sarà difficile pentirsi.
Per maggiori informazioni sui veicoli in vendita o sugli interventi dell’officina e della carrozzeria interne alla sede della concessionaria, Papa Automobili vi attende in via Milano 67/A ad Orzinuovi.
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Leonardo Binda