In gergo si definiscono “nozze di stagno” ma certamente questi primi dieci anni di felice unione tra la rassegna dei “Veicoli storici” e la comunità orceana sono destinati a preannunciare un connubio che difficilmente il passare del tempo saprà scalfire.
È bastato fare un giro di portico nel nostro centro storico lo scorso giovedì 15 luglio per rendersi conto di quanto Orzinuovi e non solo abbia preso a cuore questa iniziativa, nata dall’interesse e dalla passione del fotografo orceano Davide Rongaroli.
Un momento molto atteso che, anche quest’anno, ha segnato dei numeri da record.
Erano certamente più di quattrocento gli espositori che hanno portato le proprie auto e moto d’epoca nel cuore pulsante della Capitale della Bassa, tra piazza Vittorio Emanuele II e piazza Garibaldi.
Un excursus storico dai primi veicoli a motore prodotti in serie, risalenti ai primi decenni del ‘900, passando per quei mezzi che hanno fatto la storia dell’automotive, come il Land Rover Defender, la Lancia Delta Integrale e la Fiat 500, sino ad arrivare alle più lussuose e sportive Porsche ed Alfa Romeo di ultima generazione.
Un viaggio nel tempo che ha regalato ai partecipanti, anche in questo caso nell’ordine delle centinaia, emozioni uniche in una bella serata d’estate, allietati dalle note dei musicisti della Banda Musicale Città di Orzinuovi.
«Quest’anno, per la prima volta, abbiamo deciso di separare le auto dalle moto e c’era il timore che la scelta non venisse apprezzata ma alla fine è andato tutto liscio ed anzi, come segnalato da diversi partecipanti, la scelta si è rivelata davvero azzeccata – ha commentato Rongaroli – L’ottima riuscita della serata è un grande motivo d’orgoglio e ci sprona sempre più a continuare nell’organizzazione di questo evento, apprezzato non solo dagli orceani ma anche da moltissime persone provenienti anche da altri paesi. Un grande ringraziamento va al Gruppo Amici dei Motori di Orzinuovi e a tutti gli espositori, club e privati, poiché senza di loro non sarebbe stato possibile portare avanti una rassegna ormai giunta al suo decimo anniversario».
Leonardo Binda