Dopo tanti mesi di fermo, di “placida desolazione”, la piazza di Orzinuovi è tornata a risplendere del bagliore di carrozzerie sinuose, ad essere scossa dal potente rombo di auto da corsa, a vivere, in sicurezza, una rinnovata normalità.
In questo spirito di gioia e trepidazione, moltissimi sono stati gli appassionati che hanno risposto all’appello del gruppo di amici, coordinati dal fotografo orceano Davide Rongaroli, fautori, lo scorso giovedì 9 luglio, di una nuova edizione dell’evento de i “veicoli storici” in piazza.
“Sono molto soddisfatto di come questa rassegna, nel corso degli anni, sia stata capace di crescere e di creare sempre più interesse. Il merito di questo successo va sicuramente riconosciuto agli espositori, ai gruppi di appassionati ed anche ai cittadini che hanno partecipato che, salvo pochissime eccezioni, si sono attenuti in maniera scrupolosa alle misure di sicurezza imposte dal-l’emergenza Covid – ha raccontato Rongaroli – La partecipazione è stata certamente positiva: ho visto una generale voglia di essere presenti, di uscire di casa e di partecipare ad una iniziativa che ormai da più di un decennio richiama molti visitatori in città”.
Oltre ai tanti privati, molti sono stati i vari clubs che hanno preso parte alla rassegna tra cui ricordiamo i Motoclub di Soresina, Trenzano, Romanengo, Torre Pallavicina e Lumezzane, i Vespa Club di Coccaglio e Chiari ed il gruppo “sgagna manuber” del cremasco.
In totale i mezzi presenti tra piazza Vittorio Emanuele II e piazza Garibaldi erano circa trecento di ogni segmento ed origine, un numero significativo e che certamente non ha disatteso le aspettative degli organizzatori e nemmeno quelle del pubblico presente.
Durante la serata, costantemente presidiata dalle Forze dell’Ordine e da alcuni volontari dell’Associazione Controllo di Vicinato, la Banda Città di Orzinuovi, alla sua prima uscita pubblica post-lockdown, ha allietato i presenti facendo risuonare, tra le altre, le note del Canto degli Italiani.
Un bel segno di ripartenza, di rivalsa e di riscatto contro il nemico invisibile che per mesi ci ha imprigionati, sempre nel segno del buonsenso e di quelle norme di sicurezza al cui rispetto gli Orceani mai si sono sottratti.
Leonardo Binda