Alleanza e corresponsabilità sono queste le parole chiave che intendono caratterizzare il nuovo anno scolastico del nostro centro educativo. Un anno scolastico che sarà certamente speciale, a causa dell’incertezza dovuta al momento storico, ma che cercheremo di rendere il più normale possibile nel suo funzionamento. Quella del nostro Campus è una grande macchina che ha ripreso a funzionare alla fine di agosto e che ora lavora già a pieno ritmo, con la consapevolezza che il suo funzionamento dipende dalla fiducia reciproca, quella che la scuola ripone nelle famiglie e che necessita, da parte di queste ultime, di riporre fiducia nella nostra organizzazione, in un lavoro sinergico che, quest’anno ancor più dei precedenti, si rende necessario.
Una sinergia che deve partire innanzitutto dal rispetto delle norme previste nel protocollo di sicurezza e che deve mettere al centro l’alunno.
«Il nostro obiettivo è quello di garantire il Ben-Essere di tutti i nostri studenti che, dopo mesi, hanno la possibilità di reincontrarsi per guardarsi negli occhi – ha spiegato la prof.ssa Ferraboschi – Lo stiamo facendo cercando di riprendere il filo da dove ci eravamo interrotti, ripercorrendo gli eventi che ci hanno profondamente toccato, cercando di far emergere tutte le emozioni, anche quelle negative, per poter ripartire». Una ripartenza fatta di ascolto attivo, di dialogo, di promozione di routine rassicuranti e di strumenti di autovalutazione che consentono agli alunni di comprendersi più a fondo. Un compito decisamente arduo che vede l’intero corpo docente impegnato nel cercare di rigenerare dinamiche e competenze relazionali dimenticate o inibite, poiché il distanziamento sociale che ci viene imposto non è distanziamento affettivo o relazionale.
Un inizio che non dimentica che il nostro ruolo di educatori passa anche attraverso la didattica. «Ripartiremo nelle discipline di studio da quello che è rimasto nei nostri alunni, dalle loro abilità e competenze promuovendo una didattica differenziata capace di incontrare ciascun alunno, soprattutto quelli più fragili» ha spiegato la dirigente scolastica. Per farlo gli insegnanti saranno chiamati a fare un grande lavoro di essenzializzazione del curricolo a partire dal quale proporre esperienze concrete e attività laboratoriali, apprendimento outdoor, compiti orientati all’autono-mia operativa, con l’obiettivo di trovare la motivazione dei nostri studenti ad andare avanti. E per chi se lo fosse chiesto, siamo pronti anche al piano B. Abbiamo deciso di non abbandonare quanto nei mesi scorsi abbiamo appreso sulla didattica a distanza, che continueremo a utilizzare per gli approfondimenti e per lo svolgimento dei compiti in autonomia così da tenerla “allenata” in caso di un nuovo lockdown.
Un anno speciale sotto molti punti di vista e, come sempre, ricco di novità. Prima fra tutte la nomina a Superiore della Comunità orceana di p. Giovanni Prina, affiancato dal “veterano” p. Sergio Grazioli per la scuola Primaria e dall’altra new entry, p. Luca Bergamaschi per la scuola Secondaria. Confermata nel ruolo di Coordinatore Pedagogico e Didattico resta la prof.ssa Luciana Ferraboschi.
Altre interessanti novità riguardano l’introduzione di uno sportello di ascolto psicologico e la ripresa delle attività per Case con l’uso dell’App, che consentirà a ogni classe di mantenere il dovuto distanziamento dalle altre. Per ora restano bloccate le gite fuori territorio, le assemblee, le feste, i corsi extrascolastici e l’uso degli strumenti musicali.
Ci auguriamo che la nostra fondatrice, santa Paola Elisabetta Cerioli, ci sorvegli e cammini in mezzo a noi aiutandoci a costruire ogni giorno questo centro educativo.
Noi docenti ed educatori porteremo avanti il nostro compito, consapevoli che prima di tutto ci sono i nostri bambini e ragazzi, con i loro bisogni ed emozioni. L’esperienza ci dice che, in una situazione complessa, per tenere dentro tutti c’è bisogno del contributo di tutti.
Ognuno deve fare la propria parte senza irrigidirsi. La ri-nascita vale per tutti.
E noi speriamo che sia una ri-nascita alla normalità.
La Comunità Educante