L’inaugurazione dell’ultimo tratto della ciclabile, che collega la pista di Pedergnaga al tratto delle Caselle, s’è risolta in una cerimonia un po’ particolare. Certo, c’era molta soddisfazione da parte del sindaco Giancarla Zernini, per aver portato a termine l’ennesima opera pubblica, ma anche tanta commozione poiché la suddetta opera è stata dedicata al compianto assessore Antonio Zani.

«Vi sono momenti – ha detto il sindaco nel suo intervento – in cui non si tratta di celebrare un’opera, e con essa una squadra di amministratori: questo appuntamento è l’occasione per ricordare e dedicare un’opera a chi più di tutti, finché presente, si è dedicato ad essa. Per intitolare questo luogo a chi, del “fare” senza troppe cerimonie, è stato un esempio in prima linea».

Il riferimento è, appunto, all’ex assessore ai Lavori pubblici Antonio Zani, al quale è stato dedicato un piccolo monumento realizzato dai suoi amici.

«Si tratta di una pietra che guarda in direzione della sua abitazione – ha specificato il primo cittadino Zernini -, tracciando il percorso di chi si spende per la collettività. Dalla propria casa, dal proprio giardino, all’esterno, ai giardini altrui, a ricordare il percorso di un uomo capace di comprendere che se l’erba del vicino, se l’erba della comunità sono ogni giorno più rigogliose, anche il nostro piccolo ne esce arricchito. E che quella di uscire, di andare oltre il proprio piccolo, è una responsabilità di ognuno, ma anche una via di sviluppo e crescita, senza la quale ci si consuma nelle proprie mura. E Antonio ha capito che la sua realizzazione come uomo, come marito, come padre, come fratello, come amico e quindi come cittadino passava attraverso il servizio a favore del suo paese, dei suoi concittadini».

Il fascio di spighe e di papaveri, «realizzato dallo scultore Lino Sanzeni, ricorda i frutti spontanei di questo giardino, che Antonio ha instancabilmente coltivato. Questa pietra, dunque, vuole segnare l’ultimo passo di un amministratore, ma vuole anche ricordare quello che, dal suo impegno, può nascere e proseguire, sopravvivendogli e rendendogli onore. Per questo, ritengo che alzare lo sguardo da questa pietra verso ciò che da essa ha continuato a sorgere, anche dopo l’ultimo respiro di Antonio, sia una lezione che ci ha lasciato, un invito alla partecipazione civica». MTM