104: fa un certo effetto vedere queste cifre occhieggiare sulla panna montata di una torta del compleanno. Lei è Rina De Marco Melloncelli. Data di nascita 6 maggio 1920. Di professione gioielliera, nata a Orzinuovi, fino a 63 anni ha vissuto la maggior parte delle sue giornate dietro al banco della sua boutique in piazza Vittorio Emanuele, a richiamare con i luccichii dei brillanti e dell’oro la Orzinuovi bene del periodo. Ora, da 6 anni, risiede nella Rsa di Orzinuovi.
Di lei il tempo sembra essersi davvero dimenticato, perché a osservarla seduta al tavolo, di anni ne dimostra almeno 15 di meno. Ancor di più ad ascoltarla a parlare. E non solo. La sua voce, che durante le feste della Rsa di Orzinuovi, dove lei risiede, passa attraverso tutte le altezze della scala musicale, per intonare “Romagna mia”, sa veramente di energia. Di voglia di vivere ancora.
Rina de Marco Melloncelli, quando ci fu l’influenza spagnola, era appena nata. Quell’epidemia provocò la morte di 50 milioni di persone al mondo. Ma lei non si ammalò. Così come scampò alla Seconda Guerra mondiale e poi al Coronavirus, che come una pialla è passato sulla vita di molti anziani.
L’arzilla bisnonna anche ora, sfoggiando con estremo orgoglio il suo secolo avanzato di vita, in fatto di salute, a parte alcuni problemi di udito, se la cava abbastanza bene. Ogni giorno si alza dal letto con grinta e voglia di socializzare e condividere i suoi pensieri con gli ospiti e il personale della Rsa orceana. Nonostante si sposti sulla sedia a rotelle, è ancora autosufficiente nel mangiare, si diverte a giocare a tombola e in fatto di loquacità ha perso poco della verve che l’ha sempre contraddistinta. Rina non ha ricette particolari per questo suo dono di longevità. L’elisir della sua lunga vita rimane misterioso. Si vanta di una dieta varia e tipicamente mediterranea, praticata sul campo davanti a fornelli, e di aver rinunciato ai dolci da parecchi anni. Rina era un’ottima e appassionata cuoca e fino ai 95 anni, poco prima di essere ricoverata in casa di riposo, cucinava lasagne in casa autonomamente. Di lei molti ricordano anche la bravura con l’ago a ricamare, a cucire, a confezionare maglioni ai ferri. Perché Rina proviene da una famiglia di sarte d’eccezione, passate al secolo con il nome di Cincillà. Mani d’oro o di fata, come venivano riconosciute in paese, a cui molti si rivolgevano, soprattutto per distinguersi con un outfit di grande classe nelle più importanti occasioni.
Il giorno del suo invidiabile compleanno i figli Ilde ed Emilio, la nipote Laura , la nipotina Beatrice di 6 anni e i parenti le hanno riservato una bellissima festa nella Rsa di Orzinuovi e lei, visibilmente emozionata, ha trasmesso tanta gioia, ha regalato carezze e dispensato pillole di saggezza a figli, ai nipoti e non solo, esibendo con orgoglio il primato della longevità a Orzinuovi. Silvia Pasolini