Ogni monumento, secondo l’accezione latina, è nato per monere. Ogni opera d’arte, non necessariamente una struttura o realtà riconducibile all’architettura può assolvere a tale compito ed è in questo periodo di estrema difficoltà che il passato ci corre incontro per insegnarci come fare, per ricordarci che si può fare, per renderci felici nell’aver trionfato.
Una simile sintesi, tanto intima nell’animo umano ma così complessa da fare nostra, è ben personificata su una magnifica tela custodita proprio nella sala consiliare del nostro Municipio, scrigno adorno di eccellenti esempi di ottime opere frutto dell’ingegno dei più rinomati artisti orceani. È così che entrando dalla porta principale, avanzando un poco sul lato destro, si scorge questa imponente figura, mai così attuale, “L’offerta di Orzinuovi a Maria Vergine, con i Santi protettori orceani Bartolomeo e Giorgio”. La firma è di Pietro Maria Bagnatore, pittore originario dell’allora grande fortezza di Orzinuovi, estremo baluardo occidentale della Serenissima, del quale ancora sappiamo, di certo, troppo poco. Non si sa con certezza datare la propria nascita e nemmeno la sua morte, ed anche la sua tecnica, per certi versi innovativa, è ancora un interessante campo d’indagine. Come ricorda uno dei più celebri studiosi dell’artista, il professor Anelli, Bagnatore immette nella Brescia di quegli anni, siamo intorno al 1577, un nuovo fervore, proveniente quasi certamente dalle esperienze artistiche che l’orceano ebbe modo di sperimentare nell’allora capitale dello Stato Pontificio, Roma, e in territorio emiliano, unito alla fondamentale impostazione del Moretto.
Ebbene, quest’opera nasce, come spesso accade, con uno scopo ben preciso: ringraziare la Vergine Maria, seduta su un trono sorretto da un piedistallo di gusto classico e con in braccio suo Figlio, per aver fatto sì che Orzinuovi superasse la tremenda epidemia di peste che l’aveva investita pochi anni prima. A fianco della Madonna, sulla sinistra, si staglia in tutta la sua austera bellezza una raffigurazione di San Bartolomeo, patrono “civile” della città, che con un gesto della mano invita lo spettatore a concentrare il suo sguardo verso la scena principale dell’opera. Taluni studioso hanno riconosciuto nel volto del Santo le fattezze dell’artista stesso, prassi assai diffusa e a cui lo stesso Michelangelo, nella sua unica Sistina, ha voluto aderire, raffigurando il proprio viso sulla pelle scuoiata dello stesso Bartolomeo, come narra la leggenda del suo martirio. Dunque al centro la vera protagonista: la nostra Orzinuovi. Una fedele ricostruzione in miniatura dell’allora fortezza, con i suoi campanili, monasteri, contrade ed alte torri di guardia, poggia nelle mani di un giovane combattente, il quale, raffigurato in perfetti abiti marziali e con sguardo riconoscente rivolto verso Cristo e Maria, offre a costoro tutta la comunità orceana. Alle sue spalle San Giorgio, patrono “militare” della città, in una sgargiante lorica rossa, regge uno stendardo con i colori di Orzinuovi e invita la Madonna e Gesù Benedicente ad accettare questo importante dono. Lo si riconosce, in maniera che non lascia spazio ad equivoci, dal drago che sta ai suoi piedi, da sempre elemento essenziale della simbologia del Santo. È una scena molto toccante, quasi viva, potendo agevolmente percepirne il dinamismo. I riferimenti ad Orzinuovi, come se già non ve ne fossero a sufficienza, non finiscono però qui. Ai piedi del giovane, poggiato sul piedistallo del trono sacro, è raffigurato uno scudo su cui capeggia il nostro stemma cittadino e, sullo sfondo, una raffigurazione di Brescia, “madre nobile” della nostra Orzinuovi, con la quale da sempre conserviamo un particolare legame, circondata da montagne d’un suggestivo turchese.
Le ottime condizioni dell’opera sono frutto di una complessa opera di ripulitura e di restauro del restauratore Leonardo Gatti, che nel 1989 la riportò all’antico splendore.
Ancora oggi, come allora, questa scena deve fungere da monito per tutti noi: gli Orceani hanno sempre saputo e sapranno sempre ergersi vittoriosi contro qualsiasi avversità, con la forza e la Fede che da sempre contraddistinguono questa straordinaria comunità. Forza Orceani, Forza Orzinuovi!
Leonardo Binda