In tante parti del nostro Paese i corsi d’acqua e le acque interne sono state negli ultimi anni assalite da un ospite indesiderato, il pesce siluro. Questo pescione, il cui nome scientifico è Silurus Glanis, è originario dell’Europa orientale e nei nostri fiumi ha causato la quasi scomparsa di numerose specie di pesci locali. I gravi effetti della presenza del pesce siluro sono stati ampiamente dimostrati non solo a livello internazionale e nazionale, ma anche a livello locale. Le spiccate capacità predatorie del siluro sono divenute in pochi anni… leggendarie.
Così anche i Piani di Gestione dei siti della Rete Natura 2000 predisposti dall’Ente hanno introdotto tra gli obiettivi di conservazione il contenimento del siluro. Il Parco Oglio Nord ha partecipato attivamente al progetto della Regione Lombardia nel biennio 2018-2019 intervenendo principalmente nel tratto fluviale intermedio, in cui sono presenti i Siti della Rete Natura 2000. Gli scorsi due anni il Parco Oglio Nord, ha messo in atto progetti di contenimento del siluro approvati e finanziati, anche se solo in parte rispetto alla sua entità iniziale, da Regione Lombardia; le attività, eseguite nel Fiume Oglio nel 2018 avevano interessato la porzione nord del Parco, più prossima al Lago d’Iseo, nel 2019 la porzione più a valle, prossima al confine sud del Parco.
Il periodo migliore per gli interventi di contenimento è quello di fine estate e inizio autunno. Proprio in queste settimane si procede a completare gli interventi previsti dal triennio a valle di Sarnico, nel tratto intermedio tra Rudiano e Soncino e a valle di Pontevico.
Le attività di riduzione del siluro vengono svolte da personale qualificato e autorizzato, tramite l’elettropesca, un sistema che prevede lo stordimento momentaneo della fauna ittica e il prelevamento esclusivo dei pesci interessati. Le attività verranno condotte da imbarcazione, ma anche da terra, in relazione alle caratteristiche dei singoli tratti fluviali ed alle portate presenti per ottimizzare l’applicazione della tecnica di elettropesca. Il metodo, applicato da soggetti esperti, è efficace e risulta innocuo per i pesci, che possono così essere rimossi o messi in libertà, una volta identificata la specie rispetto all’obiettivo di intervento. Dall’esperienza acquisita in altre situazioni e sull’Oglio, si cercheranno i luoghi dove con più probabilità è presente il siluro, localizzando con precisione gli strumenti di stordimento. Il pesce viene poi smaltito ai sensi di legge.
L’intervento selettivo avviene in tratti del fiume dove il siluro è particolarmente presente: si intende così contenere il suo espandersi. Per questo viene scelto personale che conosce il territorio in maniera specifica e il programma prevede anche il miglioramento delle competenze tecniche degli addetti del Parco perché in futuro possano intervenire anche in autonomia. Tutte le attività vengono eseguite dietro specifica autorizzazione da parte degli Uffici Pesca regionale e la stima dei lavori è di poco inferiore ai 30 mila euro. Tuttavia si procederà solo su base del finanziamento assegnato, pari a circa 21,5 mila euro.