Degli schermi digitali nessuno di noi può più fare a meno. La scuola, i nostri alunni e le famiglie da oltre un anno sono alle prese con l’esposizione massiccia a questi device diventati, in tempo di pandemia, l’unico modo per continuare a rimanere collegati con la normalità, anche se questa è filtrata da uno schermo.
In seguito all’esperienza di lockdown dello scorso anno, che ci ritroviamo purtroppo a vivere anche in questo periodo, abbiamo notato cambiamenti importanti nei nostri ragazzi. Per questo la Scuola Sacra Famiglia ha deciso di mettere a punto una serie di azioni progettuali finalizzate a promuovere una riflessione sull’uso degli schermi digitali e sulle implicazioni che questi hanno sul piano emotivo, cognitivo e psicologico.
Per farlo abbiamo fatto rete coinvolgendo enti e associazioni del territorio, poiché la cittadinanza digitale è una questione che non può e non deve rimanere chiusa tra le pareti della scuola. Abbiamo quindi coinvolto la comunità: l’Amministrazione Comunale di Orzinuovi, il Consultorio Familiare e il Lions club del distretto 108 Ib2. La questione non riguarda solo il parlare di cittadinanza digitale, bensì aprire una riflessione più ampia che porti a scelte condivise e utili a salvaguardare i valori sociali, civili ed etici del nostro agire.
Il nostro progetto è partito con un questionario finalizzato a rilevare le abitudini digitali dei nostri bambini e ragazzi, da 1 a 14 anni. Lo abbiamo somministrato ai genitori dei bambini in età 1-7 anni (Nido, scuola dell’Infanzia e Primaria); gli alunni dalla 3^ Primaria alla 3^ Secondaria hanno invece risposto autonomamente alle domande relative sia al tempo e alle abitudini di esposizione che alla loro qualità (quali programmi, attività, relazioni entrano a modificare la quotidianità) nei momenti extrascolastici e del tempo libero. I risultati delle nostre ricerche sono stati restituiti ai genitori e ai partner coinvolti nel corso di un interessante incontro che si è svolto online il 9 marzo, convinti che i dati raccolti, oltre a far riflettere, ci aiuteranno a prendere decisioni migliori. Ne è emerso un quadro piuttosto significativo che sottolinea come uno studente su tre utilizzi il digitale in modo improprio. La stessa percentuale di genitori non risulta essere attenta rispetto ai contenuti fruiti dal figlio/a, poiché la sicurezza non sembra essere la priorità di tutte le famiglie.
Dal punto di vista psicopedagogico una delle modificazioni più evidenti di questa sovra-esposizione agli schermi riguarda l’accelerazione del pensiero degli studenti. I ragazzi di oggi, abituati a consumare rapidamente le loro esperienze, a saltare da un sito all’altro, a volte a gestire più programmi in contemporanea stanno sviluppando un pensiero rapido e superficiale, iper-stimolato e fugace che non si arresta per approfondire quanto letto o cercare di comprendere ciò che accade. Essi stanno sviluppando un modo di pensare rapido e vorace, che procede a balzi da uno stimolo all’altro, che va perdendo l’uso della “pazienza cognitiva” e di quella lentezza di pensiero che è invece necessaria per riflettere e per impadronirsi delle conoscenze. È il professor Pier Cesare Rivoltella a evidenziare la necessità di individuare a scuola come a casa “isole di rallen-tamento”, momenti in cui i ragazzi possano sostare per pensare, per ascoltare e riflettere, momenti che servono a decelerare le modalità di essere e di relazionarsi nella nostra vita “onlife”.
Proprio a partire da questa idea abbiamo proposto ai ragazzi di utilizzare il loro tempo libero attivando dei “Club delle passioni”. Abbiamo chiesto loro di farci l’elenco delle attività che vorrebbero fare nei momenti non strutturati della giornata scolastica; ne è scaturito un interessante elenco di proposte che comprende momenti dedicati alla lettura, ad attività per il recupero della manualità (origami, lettering, nodi…), per l’uso del pensiero lento e complesso (gioco degli scacchi, costruzioni, cineforum), attività che metteremo in campo lock-down permettendo.
Al di fuori dell’ambiente strettamente scolastico tante sono le azioni già in programma, che coinvolgeranno gli studenti ma anche le loro famiglie. Le azioni sono possibili grazie alle diverse collaborazioni che abbiamo instaurato col territorio.
Al primo incontro già effettuato seguirà martedì 23 marzo una videoconferenza dal titolo «INTERconNETtiamoci…. ma con la testa!», gestito da un esperto del Lions Club sulla sicurezza in Internet rivolto alle classi dalla 5^ Primaria alla 3^ Secondaria e, in versione serale, ai genitori. Saranno poi gli esperti del Consultorio familiare di Orzinuovi a riflettere in una serie di laboratori, che si terranno in aprile, rivolti rispettivamente ai genitori di bambini delle diverse età (0- 6 anni, 6-10 anni e 10-14 anni) per entrare nel merito delle implicazioni psicologiche e relazionali dell’uso precoce ed eccessivo degli schermi digitali.
Il momento conclusivo tornerà ad essere quello della scuola che stabilirà con i genitori dei patti educativi, diversi per età, per la gestione concordata degli strumenti digitali.
Ma il progetto non potrà dirsi terminato perché l’attenzione educativa al benessere dei nostri figli e alunni non potrà mai dirsi conclusa.