Veniamo da due anni incolori, grigi. La pandemia ci ha tolto molto, Pasqua compresa. Ricordiamo la desolazione, e la tristezza, di papa Francesco, che, in Piazza San Pietro, a Roma, celebra da solo le liturgie della Settimana Santa.

Ma ricordiamo anche le celebrazioni non fatte nelle varie parrocchie, i pranzi non fatti con gli amici, la Pasquetta saltata, perché eravamo confinati a casa, o comunque non potevano incontrare se non i parenti stretti. Ricordiamo tutto questo e altro ancora. Per l’appunto, una Pasqua incolore, grigia.Ora che si può, ora che la pandemia sembra stia per passare; soprattutto ora che sua maestà Speranza «ci concede» un p0’ di libertà (ricordate le conferenze stampa di Giuseppe Conte? «Vi concediamo…»), sarebbe bello ri-colorare la Pasqua, affinché torni a essere quello che è sempre stata: la più grande festa dei cristiani, certo, ma anche un momento di gioia.E allora capita a fagiolo la proposta dell’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Pompiano, che, in cambio di un bell’uovo di Pasqua, ha chiesto ai bambini di… colorare la Pasqua. In che modo? Semplice: con dei disegni.L’idea, a cui è stato dato il nome di «ColoriAmo la Pasqua», è accompagnata da un esplicito invito ai bambini: «Cari piccoli cittadini, che ne dite di rallegrare anche quest’anno la Pasqua? Le festività pasquali, in concomitanza con la primavera, possono rappresentare un’occasione per liberarsi dal grigiore dell’inverno e regalare un tocco di allegria e di colori». Ecco allora la proposta concreta: «Fate un disegno o un lavoretto. Mercoledì 13 aprile, nel pomeriggio, portatelo nel prato vicino alla “Fontana di Santa Lucia”, in Piazza Sant’Andrea, e fissatelo a terra. Non scordate di indicare nome, cognome e classe frequentata. Se invece, cari bimbi, preferite preparare e/o ultimare il vostro lavoretto in biblioteca, nel pomeriggio di mercoledì 13 aprile, dalle 16 alle 17, sarà attivo un laboratorio». Interessante sapere che, come dicevamo, «tutti i bambini che contribuiranno a colorare il nostro prato, riceveranno un uovo di Pasqua».

Un po’ di impegno in cambio di un uovo di Pasqua, dunque: il cambio è vantaggioso. Anche e soprattutto perché porta un po’ di colore e di allegria. Coi tempi che corrono, ne abbiamo bisogno. MTM