Emozione, raccoglimento e forte senso di appartenenza. Al ritmo cadenzato degli strumenti della banda civica orceana e con l’accompagnamento dal vivi del canto degli Alpini, venerdì 31 marzo si è snodata una suggestiva e commovente processione per le vie del centro. Alto tra tutti lo stendardo di Vincenzo Foppa, con la Vergine e i santi taumaturghi. Al seguito diverse centinaia di persone, tra cui il vicario del vescovo, monsignor Gaetano Fontana, il parroco don Domenico Amidani, i sacerdoti di Orzinuovi, il sindaco Gianpietro Maffoni, la giunta, il consiglio comunale, una decina di sindaci dei paesi limitrofi, i rappresentanti di diverse associazioni e molti bambini con i loro insegnanti. La rievocazione della peste del 1514 rappresentata dal Foppa, il più grande pittore lombardo del Rinascimento, ha fatto da sfondo alla commemorazione dei morti di un’altra tragedia, quella del Covid 19, che ha colpito in modo tragico la popolazione orceana. Lo stendardo fu un voto alla Madonna che gli orceani commissionarono al Foppa per scongiurare la peste che come un flagello seminava incessantemente la morte tra la popolazione. La processione del 31 marzo è stata un cammino di una popolazione che a distanza di 500 anni ha innalzato ancora quello stendardo e ha ringraziato per ritrovarsi fuori dal pericolo del coronavirus. Venerdì 31 marzo il pensiero è andato ai duecento morti orceani per il Covid. A loro è stata dedicata la suggestiva processione, organizzata con la regia del professor Roberto Consolandi. Al passaggio del palio si è rinnovata la commozione, ognuno aveva un dolore da affidare alla Vergine, ma c’era anche tanta voglia di tornare alla normalità, di ritrovare un senso, di sentire la quiete dopo la tempesta. “Signore – ha pregato monsignor Fontana – dona a questa popolazione una fede indefettibile, fa che siano forti nel dolore e che liberati dal male della pandemia glorifichino il tuo santo nome”.
In castello a Orzinuovi da settembre dello scorso anno è allestita la mostra “Vincenzo Foppa e lo stendardo”. “L’evento dedicato al Foppa – ha detto il sindaco – si conclude con questa serata. Per una tragica coincidenza storica, la rievocazione della peste del 1500 è estremamente attuale e stasera questa processione la dedichiamo ai nostri concittadini che han perso la vita a causa del Covid”. L’esposizione nella Rocca e la processione hanno avuto la regia del professor Roberto Consolandi: “Abbiamo portato la memoria tra gli orceani – ha detto. “Lo stendardo del Foppa è stata l’icona per debellare la peste e così rimane ancora nel 2023, a distanza di 500 anni”.
In questo modo si è chiusa la mostra “Vincenzo Foppa e lo stendardo” aperta in castello da settembre del 2022, organizzata dal Comune e dal professor Consolandi. Numerosi i visitatori, tra cui anche il sottosegretario alla Cultura e critico d’arte Vittorio Sgarbi e 1800 studenti delle scuole di ogni ordine e grado del territorio. Silvia Pasolini