Noi di PAESE MIO padre Antonio Consonni (nella foto) lo conosciamo bene.
Da molti anni, ogni mese, si collabora per realizzare la pagina istituzionale della Comunità educante, un appuntamento fisso quanto atteso dai lettori del nostro mensile e per noi un pregio che ci fa sentire un po’ come l’organo di stampa dell’Istituto Sacra Famiglia, ops, del Campus Sacra Famiglia Education perché padre Antonio ci tiene molto a evidenziare come la Sacra Famiglia oggi, dalla scuola che era, sia diventata un Campus cioè un sistema di esperienze a favore di bambini e ragazzi, famiglie e tutti, per la loro educazione e il loro benessere.
Con Antonio (mi permetto di dargli del tu con tutto il rispetto) è facile ogni volta trovare l’intesa su ogni questione; facile perché si discute e si risolve immancabilmente in grande armonia; capita, quando si ha a che fare con una persona modesta, razionale e concreta, appassionata!
Un’intervista, questa, dovuta ma sofferta perché padre Antonio si prepara a cambiare casa: è stato trasferito dal Superiore generale della Congregazione della Sacra Famiglia, padre Gianmarco Paris, nella Comunità educante di Martinengo (Bergamo), ma con una sorpresa che ci racconterà lui stesso.
Padre Antonio, la tua ordinazione sacerdotale risale al 18 giugno 1988, più di trent’anni fa… quanti di questi a Orzinuovi?
Sono stato inviato alla Comunità religiosa di Orzinuovi nel settembre del 2004. Ordinato prete nel 1988, dopo la Licenza in teologia e l’equipollenza in Lettere, ho lavorato con i ragazzi e poi nella formazione dei giovani del nostro Seminario, esperienza che mi ha molto… formato! Lì ho imparato a leggere il mondo interiore delle persone, ad ‘allenarle’ per fare gioco di squadra e a fidarmi di Dio: questi aspetti sono stati un ‘bagaglio’ molto utile per guidare come Superiore e gestore il Centro educativo e Scuola santa Paola Elisabetta Cerioli a Orzinuovi, oggi Campus: sono stati quindi 15 bellissimi anni di incontri, sguardi nuovi, innovazioni! E di emozioni per le crescite nascoste di ogni figlio e di tutti noi.
Il Superiore generale padre Gianmarco Paris dopo il Capitolo generale ha definito alcuni cambiamenti tra i quali il tuo. La domanda che ci si pone un po’ tutti è “come mai”?
La nostra vita è fatta di partenze per imparare libertà. Solo chi è ‘scolaro’ di Gesù e affascinato del suo vangelo può ‘capire’ tutto questo! Concretamente è successo che la mia Congregazione a maggio ha celebrato il XX Capitolo generale che segna sempre una tappa importante del cammino della nostra fraternità e in base alla progettualità futura viene coordinato l’avvicendamento dei religiosi nelle Comunità. E tutti dobbiamo essere pronti a ‘partire’ per nuovi orizzonti, per nuove comunità.
E qual è la tua nuova destinazione?
Il Superiore generale mi ha inviato alla Comunità educante di Martinengo chiedendomi anche di continuare ad accompagnare il processo di innovazione della nostra Scuola di Orzinuovi perché le innovazioni didattiche ed educative introdotte possano qualificarsi sempre più. Inoltre mi ha chiesto di continuare a coordinare la Casa Famiglia per consolidare i rapporti con gli Enti pubblici e per rafforzare il germinale rapporto di collaborazione tra Comunità religiosa, le famiglie della Casa Famiglia e la Scuola.
Di questa esperienza “orceana” cosa ricorderai in particolare?
Ne avrei da scriverne un libro! I miei ricordi non sono solo ‘miei’, sono legati alla vita che ho vissuto insieme ai miei confratelli. Infatti ciò che abbiamo realizzato è stato possibile perché lo abbiamo fatto insieme, in un gioco di squadra, rispettoso delle diverse idee. Porterò nel mio ‘zaino’ ricordi legati alla scuola, alla Comunità territoriale e alla chiesa, alla Casa Famiglia.
– Ricorderò la scuola e il centro educativo.
Quante crescite ‘segrete’ dei figli che ci sono stati affidati!
Quanti incontri, anche personali, con i genitori.
E come dimenticare la passione e la collaborazione degli insegnanti e degli educatori, e poi quella del personale di segreteria e chi ha tenuto bella e pulita la casa-scuola! Inoltre dentro la Scuola si sono sviluppati mondi paralleli che ne hanno permesso una crescita incredibile: la Scuola delle ARTI, la Compagnia teatrale QDV e, da pochi mesi, l’Orchestra.
Una fucina di idee e pratiche a favore dell’educazione. È un clima di energia educativa che continuerà ad alimentarmi.
– Ho sempre lavorato, inoltre, perché il mondo ‘sacra famiglia’ fosse uno spazio aperto a tutti.
Identità chiara, ma aperti a tutti, a partire dalla Comunità territoriale. È per questo che dall’incontro con la Comunità Territoriale, l’Ammini-strazione e le Associazioni è sorta la Consulta dei Dirigenti scolastici sfociata poi nel Patto x l’educazione.
Teneteci a questo “Patto per l’educazione” occasione di alleanza attorno alla questione educativa: se una società non coltiva scuola, educazione, arti per i propri figli, compromette il loro futuro e la felicità di tutti.
Nella Comunità territoriale abbiamo condiviso esperienze di fede con i sacerdoti e i cristiani con i quali siamo rimasti sempre in contatto.
– Ricorderò il sogno desiderato e realizzato della Casa Famiglia che ‘riporta’ la nostra Congregazione alle origini, al gesto di cura della nostra fondatrice verso le bambine e i bambini orfani di padre e di madre.
Come in una famiglia il piccolo è sempre più oggetto di attenzioni e di cura, così una società cresce quando si prende cura dei suoi figli, soprattutto di quelli che sono più fragili, più piccoli! Con la casa famiglia è entrata aria nuova, aria di futuro: nella scuola, nelle famiglie, nella Comunità religiosa. La tutela dei minori e la scelta di stare dalla parte dei bambini è il DNA della nostra missione a cui niente ci potrà fermare.
– Negli ultimi anni ho potuto apprezzare meglio il valore delle nostre piscine -grazie alla simpatica e cordiale professionalità delle nostre istruttrici e istruttori- quando 4 anni fa ho imparato a nuotare e, di settimana in settimana, sentivo il mio corpo e il mio spirito rinascere. La buona e costante tecnica natatoria, oltre al benessere mentale e fisico, mi ha permesso di imparare tante cose anche sugli stili di organizzazione di tutto il Campus.
Ci sono altri sogni che hai/avete coltivato?
Sognamo – lo ripeto – come Comunità religiosa per rispondere ai bisogni e alle esigenze della Comunità territoriale e dei loro figli. Ogni cosa che abbiamo realizzato in questi anni -dalle pratiche didattiche ed educative alle nuove costruzioni o agli aggiornamenti della struttura- è stata lungamente pensata tra noi religiosi, ma anche confrontata con i soggetti interessati.
La Casa ha assunto la fisionomia di un CAMPUS dove si respira un clima di familiarità e di futuro e in cui ogni “parte” vive la propria autonoma e dipendenza dalle altre.
– Quindi il Campus, per il suo futuro e per il bene della Comunità territoriale di cui siamo a servizio e per le attività che sono in essere, ha necessario bisogno (in ordine di importanza) di una PalestraTeatro che permetta di svolgere gli eventi comuni della Scuola, della Scuola delle Arti e della Compagnia teatrale, e di implementare la proposta sportiva del nostro Centro. Una PalestraTeatro a vocazione territoriale come per le Piscine.
Queste, per il completamento dell’impianto, necessitano di una vasca polifunzionale per le attività acquatiche.
– Vista la dispersione di competenze digitali dei nostri studenti al termine della 3 Secondaria, sarebbe bello incanalare queste uniche competenze attraverso una scuola superiore molto specialistica in ambito digitale, magari fatta in accordo con gli industriali o gli artigiani dell’industria bresciana 4.0.
– Essendo nel parco dell’Oglio sviluppare una attenzione particolare al verde: c’è bisogno di un parco per ritrovare sé stessi, per stare con i propri figli, per rallentare i ritmi della vita sarebbe una bella occasione per tutti.
– Anche la Casa famiglia ha bisogno a breve della… terza famiglia e della terza casa. Qualcuno ci sta seriamente pensando!
Il Centro è Campus è polo educativo scolastico (greenNido Infanzia, Primaria e Secondaria), sociale (Casa famiglia), artistico (Scuola delle Arti e Compagnia teatrale QDV), tecnologico e sportivo (Piscine e Campi). Un Campus certamente non facile da gestire; puoi anticiparci chi sarà il nuovo Superiore e chi sarà o saranno i nuovi Direttori?
Il nuovo Superiore locale è p. Gianluca Rossi che ha già vissuto in questa Comunità e che diventerà direttore del greenNido e dell’Infanzia, mentre sono stati confermati come Direttore della Primaria p. Sergio Grazioli e p. Luca Ghirardelli come Direttore Secondaria. Continuerà la sua presenza come Educatore e studente fra’ Fabrizio. A tutti loro vanno i miei migliori auguri per portare avanti questa bella opera.
Per integrare la missione di p. Gianluca e dei confratelli nel compito di coordinare le attività didattiche della Scuola, il Superiore generale ho chiesto alla professoressa Luciana Ferraboschi di svolgere il servizio di Dirigente scolastica.
Abbiamo imparato a conoscerla e ad apprezzarla come formatrice nell’anno appena trascorso. Qualificherà ancora di più la nostra esperienza didattica ed educativa.
Con loro tantissime altre persone e giovani che ogni giorno rendono unica questa esperienza.
Ma p. Antonio, Lei è stato più un prete o un manager? Mi sento un “aspirante cristiano”, uno che ogni giorno si mette in questione cercando risposte nel vangelo e nell’umano comune. L’espressione “aspirante cristiano” è del regista Ermanno Olmi, ma la sento molto mia.
Io sono ogni giorno affascinato da Gesù e dalla forza rivoluzionaria della sua vita e del suo vangelo. Vivere guardando Lui significa meravigliarsi del dono dei giorni e degli sguardi, vuol dire cambiare il proprio cuore e innescare processi di cambiamento nei luoghi dove si abita.
In questo senso il vangelo ‘si vive’ sempre nella vita, e non solo nei pensieri o nelle emozioni. Ciò che abbiamo potuto realizzare ha trovato il Lui il suo significato profondo e, ora, per amore suo tutto rimane qui come un’opera a favore di tutti, anche dei poveri delle nostre missioni in Brasile e in Mozambico. Questo ‘bene’ rimane alle persone del territorio, io porto con me la gioia e il fremere delle crescite di chi ha vissuto e vivrà questi luoghi, questa scuola, questo campus!
Leggendo i tuoi articoli in questi anni ho colto un filo rosso che li collega sempre alla tua fondatrice, santa Paola Elisabetta Cerioli. Affascinato?
Affascinato sì, fin dai tempi della mia giovinezza. È stata una grande donna, dallo sguardo profondo, pedagoga della vita quotidiana.
Di essa ho scritto e ora sto ultimando i Dialoghi sull’educare con S. Paola Elisabetta che senz’altro dedicherò a tutti coloro che mi hanno voluto bene in questi anni e che mi hanno fatto scoprire la meraviglia della vita. A Lei chiedo di accompagnarvi tutti nelle vostre vita e nei vostri sogni!
Augurandoti ogni bene, rinnovo la mia stima infinita. Grazie padre Antonio.
Paolo Lombardi