All’Istituto d’Istruzione Superiore “Grazio Cossali”, lo scorso venerdì 22 marzo 2024, si è tenuto l’incontro con la dott.ssa Simonetta Gola, direttrice della Comunicazione di Emergency e curatrice del libro “Una persona alla volta”, del dottor Gino Strada, chirurgo e fondatore di Emergency. L’evento rientra nel progetto della Biblioteca d’Istituto “Leggi il libro, interroga l’autore”, che alla nona edizione si è arricchito con l’estensione punto .edu, per accogliere non solo testi letterari, ma anche libri di valore civico, storico, sociale, formativo ed educativo. Con orgoglio la Biblioteca è partita con il libro di Gino Strada per inaugurare questo nuovo filone del progetto.
La conferenza, aperta anche al pubblico che ha partecipato numeroso, è stata organizzata e moderata dalla prof.ssa Antonietta Locatelli, referente della Biblioteca d’Istituto, in collaborazione con Emergency di Brescia, in particolare Annamaria Lanzoni, ed era rivolta alle classi IV, che in seguito alla lettura del testo hanno sviluppato una serie di domande da porre alla dott.ssa Gola, riguardanti la formazione del dottor Strada, la stesura del libro, Emergency, il tema della guerra e l’idea di salute come diritto universale.
Prima di dare la parola agli studenti è stato proiettato un cortometraggio animato, realizzato successivamente alla morte di Gino Strada, in cui, attraverso le grida, i pianti, i volti scavati, i rumori assordanti degli spari e dei bombardamenti, sono stati rappresentati il dolore e la disperazione dei civili durante le guerre. Il video si chiude con l’immagine di un bambino in una prateria, accompagnata dalla voce del dott. Strada, a simboleggiare il tema del massacro dei civili durante i conflitti, che risultano essere il 90% delle vittime.
Simonetta Gola ha raccontato che inizialmente suo marito non era molto convinto di pubblicarlo non avendo fatto altro che ripetere le stesse cose per trent’anni senza essere ascoltato, ma l’idea di poter lasciare qualcosa ai ragazzi lo aveva convinto. Il dottor Strada non voleva scrivere un’autobiografia celebrativa di se stesso, non era proprio nel suo stile, ma raccontare quanto aveva capito guardando il mondo in tutti gli anni che aveva passato in giro.
Quanto ci ha lasciato in queste pagine è qualcosa di veramente prezioso e non smetteremo mai di ringraziarlo per questo.
“Impossibile”: Impossibile è una parola che non esisteva neanche negli angoli più remoti del vocabolario di Gino Strada. Come ha raccontato Simonetta Gola, ogni volta che lei pensava che qualcosa fosse impossibile, lui la invitava a provare e, se non ci fosse riuscita, a provare in un altro modo. Ed è grazie a questo insegnamento che possiamo credere che, anche se sembra un’utopia, sarà possibile arrivare ad un mondo senza guerra. Ovviamente, come ha affermato la dott.ssa Gola, non si tratta di un percorso semplice, ma di un percorso possibile, un percorso che però dobbiamo iniziare a costruire nel presente. È possibile infatti cominciare a cambiare le cose, ad esempio, parlandone attraverso il libro e gli incontri che si svolgono nelle scuole.
L’idea di cura del dottor Stradaemerge chiaramente nella seconda parte del libro: la cura è un diritto umano e tutti devono essere curati, senza discriminazione e al meglio, in qualsiasi parte del mondo. Le parole-chiave del manifesto di Emergency sono: uguaglianza, qualità, responsabilità sociale. Oggi dobbiamo difendere questi principi, oggi che la salute umana sembra essere diventata materia di mercato e la cura fornitura di un servizio. E dobbiamo difendere il nostro Sistema Sanitario Nazionale, che nel 2000 era al secondo posto nel mondo, mentre oggi è in profonda difficoltà.
Durante gli anni della sua esistenza il dottor Strada ha cambiato, direttamente e non, la vita di moltissime persone (tredici milioni), che possono sembrare poche in confronto a tutte quelle che hanno bisogno di aiuto e che abitano il pianeta. Si tratta comunque di tredici milioni di vite cambiate, grazie al suo operato di medico e al suo essere promotore e fondatore di Emergency. È proprio da questo che deriva il titolo del libro, scelto dalla dottoressa Gola, perchè era questo il modo in cui il dottor Gino Strada cambiava il mondo nella sala operatoria: “una persona alla volta”.
Emma, Ilaria, Andrea, classe 4° Liceo Scientifico