Tra le diverse patologie che possono colpire le nostre articolazioni, una che, in particolar modo, risulta capace di provocare dolore e di incidere in negativo sulla nostra qualità della vita è certamente l’osteoartrosi, un processo infiammatorio cronico che, principalmente, colpisce la cartilagine articolare del ginocchio. Per riuscire a comprendere più da vicino di cosa si tratti, abbiamo fatto due chiacchiere con il dott. Aldo Fappani, dirigente medico di primo livello e medico specialista in Ortopedia, che si occupa di chirurgia artroscopica della spalla e del ginocchio, chirurgia protesica di spalla, ginocchio e anca, di osteotomie al ginocchio e medicina rigenerativa.
Dottore, quali possono essere le cause scatenanti dell’insorgenza di questa malattia?
La letteratura medica distingue, solitamente, tra cause “primarie” e “secondarie”. Per quanto concerne le prime, la principale è certamente l’avanzamento dell’età: una volta superati i settant’anni, il tessuto cartilagineo inizia ad usurarsi, proprio in quanto esso stesso materiale biologico sottoposto ad usura. Tra le cause “secondarie”, invece, rientrano innumerevoli patologie che possono anche insorgere le une insieme alle altre. Annoveriamo, dunque, tra esse eventuali deviazioni dell’asse meccanico, il ginocchio varo o valgo, una generale instabilità articolare, una lesione cronica o multilegamentosa dell’LCA del ginocchio, infezioni articolari, un peso corporeo eccessivo associato a deviazione assiale, diverse malattie autoimmuni (come l’artrite reumatoide) e molte altre.
Quali sintomi ci permettono di renderci conto del progressivo aggravarsi di una situazione patologica di questo genere?
In prima istanza compare certamente del dolore, con una marcata limitazione funzionale dopo aver svolto dell’attività fisica o, in generale, dopo essersi dedicati ad una serie di azioni che possano aver avuto un alto impatto sul nostro ginocchio, anche routinarie o, comunque, legate alla nostra quotidianità. Di norma, successivamente a simili sforzi, il ginocchio si gonfia, il dolore diventa insopportabile e si può notare la formazione di versamento articolare. Nelle situazioni più critiche è possibile, perfino, arrivare a dover fare i conti con un persistente dolore, anche nei momenti in cui l’articolazione si trova a riposo o durante il sonno. Si tratta, come evidente, di eventi capaci di minare, anche sensibilmente, la qualità della vita di ognuno di noi.
Come comportarsi, dunque?
Sicuramente, per prima cosa non bisogna farsi prendere dal panico e, soprattutto, non pensare di poter trascurare tutti questi segnali perché, tanto, “ci si penserà più avanti”. La cosa migliore da fare è contattare immediatamente uno specialista, il quale, dopo aver prescritto un semplice esame radiografico che possa accertare l’insorgenza di tale malattia, potrà consigliare la terapia più adatta da caso a caso. Solitamente, in caso di lesioni di piccola entità, è possibile ricorrere ad una terapia farmacologica, infiltrativa o rigenerativa. Nei casi, invece, più gravi, un valido aiuto è certamente costituito dal ricorso a diverse soluzioni chirurgiche quali trapianti auto-allogenici di cartilagine, osteotomie correttive su assi di carico o l’impianto di protesti, parziali o totali.
Per maggiori informazioni e per sottoporsi ad un primo controllo, il dott. Fappani visita a Orzinuovi presso il Poliambulatorio Sanitas Bongi, a Roccafranca, presso il poliambulatorio Alma MedicalCenter, e a Brescia, presso il poliambulatorio Bianalisi in Borgo Wuhrer n. 129.
Tel. 339 4423059
fappanialdo@gmail.com
Leonardo Binda