Passata l’adrenalina iniziale che in qualche modo ci ha permesso di reagire all’evento tanto imprevisto quanto sconosciuto del coronavirus tra canti di solidarietà e momenti ricreativi virtuali, ora stiamo entrando in una fase inaspettata di “reclusione forzata” prolungata e che sta mettendo a dura prova la nostra capacità di fronteggiare le avversità. Stanno cioè emergendo piano piano stati emotivi sopiti quali l’ansia, la paura, l’agitazione, il nervosismo, la tristezza, la rabbia, il dolore, l’angoscia che sono comprensibili da un certo punto di vista ma che è importante imparare a riconoscere in primis e poi a gestire. Il rischio, in questo momento, è proprio quello di farsi travolgere da questo magma emotivo e vivere in uno stato ansioso che non fa bene al nostro organismo. Ma è proprio in questa fase delicata che dobbiamo avere il coraggio di essere resilienti cioè di resistere senza lasciarci abbattere da tutto ciò che la situazione straordinaria che stiamo vivendo, potrebbe portare con sé di negativo e di tragico. I dati e le informazioni provenienti dal mondo scientifico ci dicono che dovremo convivere ancora per un bel po’ di tempo con questo virus prima di trovare il vaccino che ci renda immuni dal punto di vista organico. Quello che possiamo e dobbiamo fare però, oggi, è cercare un’im-munità psicologica che ci garantisca una protezione sul piano della prevenzione del disagio o del disturbo post traumatico da stress e che, nello stesso tempo, rafforzi le difese immunitarie del nostro corpo. 

Allora quale può essere questo antidoto? Dal mio punto di vista, la ricetta sta nello “spelling” della parola RISORSE che, a voler vedere, già di per sé indica il metodo cioè la strada da seguire. 

Vediamo perché. La lettera R sta per relazioni: continuare a coltivare le relazioni attraverso l’ausilio degli strumenti informatici. 

E’ vero che c’è un distanziamento sociale, fisico, ma è anche vero che possiamo ridurre questa distanza con la presenza virtuale, creando occasioni anche originali per stare insieme per non sentirci soli, abbandonati. I come informazioni: siamo subissati da notizie di ogni genere, ovunque e in qualsiasi momento della giornata. Questo flusso indistinto di informazioni, per lo più drammatiche e negative, non fa bene alla nostra psiche. E’ un bombardamento continuo che mina quel poco di ottimismo e di speranza che possiamo nutrire. 

Cerchiamo, quindi, di selezionare al massimo un paio di canali ufficiali e autorevoli che ci danno il quadro obiettivo della situazione, individuando due momenti della giornata; il resto lasciamolo perdere. 

Come sentire. Innanzitutto non fingiamo indifferenza di fronte a quello che vediamo, che sentiamo. E’ normale, in circostanze come queste, provare ansia, paura o altre emozioni; dobbiamo cercare di trasformare l’ansia in paura e trasformare questa in azione o meglio in reazione. 

Accettiamola, quindi, e magari poi condividiamola con qualcuno perché solo così ci sentiremo più sollevati e fiduciosi. Più condividiamo le paure, il dolore e più otteniamo l’effetto di ridurre il loro peso sulla nostra vita. O come obiettivi; darsi degli obiettivi a breve o lungo termine è un farmaco contro la noia e la stanchezza mentale. Occupiamoci di noi, investiamo su noi stessi stabilendo dei compiti, come apprendere una lingua nuova, fare attività fisica, imparare uno strumento musicale o formandoci online. In questo modo ci sentiremo utili e guarderemo avanti con speranza e ottimismo nel-l’attesa di riprendere tutte le nostre attività. 

R come rilassarsi, riposare. Diventa salutare ritagliarsi un tempo anche per rilassarsi attraverso la meditazione, la lettura, la cucina o altro che piace fare e che aiuti a distogliere l’attenzione da contagiosi scenari catastrofici. S come struttura; la necessità di strutturare il tempo della nostra giornata alternando attività diverse è fondamentale per continuare a dare senso a quello che facevamo prima e tenerci attivi, dinamici. E come energia; è l’energia che scaturisce dall’aver saputo tradurre in azione quanto detto; nell’aver fatto appello alle risorse interne ed esterne nostre. Solo così riusciremo a mantenere alti i livelli di adrenalina e, cosa più importante,ad essere più resilienti per fronteggiare questa drammatica situazione.

Dott. Ettore Botti 

Presidente del Centro 

per la Famiglia