E’ al lavoro la macchina organizzativa comunale con 12 studiosi storici dell’arte, filologi, storici per la tanto attesa mostra su “Vincenzo Foppa e lo stendardo”, che si terrà dal 30 settembre 2022 a fine marzo a Orzinuovi nelle sale della Rocca. Deus ex machina dell’evento il professore di storia dell’arte Roberto Consolandi che a questa manifestazione sta lavorando da più di un anno.

“Sarà un appuntamento da non perdere – spiega il sindaco Gianpietro Maffoni – per l’importanza che riveste e per le informazioni inedite che gli studiosi in questi mesi hanno scoperto, utili per la ricostruzione storica della città di Orzinuovi. Il ritorno del Foppa è altamente simbolico sul piano artistico culturale, ma anche su quello religioso, devozionale e antropologico”.

 “La mostra sarà l’evento culturale di maggior spessore organizzato ad Orzinuovi dal dopoguerra ad oggi – riferisce l’assessore alla Cultura Carlo Lombardi.  “L’importanza storica del ritorno dello Stendardo e le altre opere la rendono un’occasione irripetibile. Lo sforzo della amministrazione è stato notevole e soltanto grazie alla generosità di molti sponsor privati ed istituzionali siamo riusciti ad affrontare le considerevoli spese. L’organizzazione della mostra è stata gestita dagli uffici comunali che meritano un plauso per l’impegno e la dedizione. La mostra è stata curata nei minimi dettagli ed il programma scientifico culturale pensato e realizzato dal professor Roberto Consolandi, ha reso l’evento di carattere nazionale. Speriamo nella risposta convinta e numerosa dei cittadini che saranno chiamati ad ammirare opere di valore assoluto”.

“Un evento unico – ci riferisce Consolandi – per quanto riguarda la pittura e l’arte tra la seconda metà del 1400 e la prima metà del 1500 in Lombardia. Mai così la storia orceana è stata indagata nell’ambito storico artistico, proprio perché non c’erano strumenti scientifici che lo permettessero. Questo ci ha fatto scoprire un Foppa non solo artista, ma anche studioso della rappresentazione spaziale. E tutti gli studi del pittore bresciano riguardo alle tre opere verranno messi a nudo durante la mostra”.

I pezzi di valore in esposizione legati al Foppa sono tre: lo “Stendardo” di Orzinuovi in esposizione da un secolo a Brescia, ora al Museo Martinengo, I “Tre crocifissi” custoditi all’Accademia Carrara di Bergamo e  la “Madonna del tappeto”  conservata nei musei di Brera.

La funzione dello Stendardo orceano è stata quella di debellare il male e coinvolgere emotivamente l’intera comunità. “Si tratta di una mostra che va oltre il visibile quindi – dice Consolandi – perché vi è un connubio tra i saperi umanistici e quelli scientifici, in quanto sono state fatte ricerche inedite sull’arte bresciana e orceana tra ‘400 e ‘500. Sulle tre opere in esposizione a Orzinuovi del Foppa è stata effettuata per la prima volta una ricerca sulla rappresentazione spaziale e sulle tecniche pittoriche utilizzate grazie alla diagnostica e agli strumenti di ultima generazione che danno la possibilità di andare oltre ciò che l’uomo riesce a percepire e quindi oltre gli ultravioletti e gli infrarossi”.

 Queste indagini scientifiche sono state condotte dagli studiosi Vincenzo Gheroldi e Sara Marazzani, che hanno scoperto come nelle tre opere vi siano parti autentiche del Foppa e altre frutto di un restauro nelle diverse epoche, Soprattutto gli studiosi hanno scoperto le linee e i solchi per la rappresentazione spaziale e la prospettiva che Foppa ha tracciato prima di disegnare e dipingere le opere. Una scoperta unica e straordinaria che vede il Foppa come un teorico della rappresentazione spaziale tra 1400 e 1500. Gli studi filologici e storico artistici sono partiti nei primi anni ’70 con la professoressa universitaria Marisa Dalai Emiliani, ma a causa della mancanza di strumenti scientifici non consentivano di andare oltre il visibile.  La restituzione prospettica è stata poi realizzata dal dottor Matteo Mancini della facoltà di Architettura dell’Università degli studi di Roma 3, e porterà in mostra i grafici degli studi condotti da Vincenzo Foppa. Grazie ad uno studio approfondito della storia del periodo, per l’occasione sono stati confezionati dalla sartoria “Fondazione Lisio” di Firenze i costumi indossati dai santi rappresentati nello Stendardo. Anche questi saranno in esposizione. Silvia Pasolini