Il “Desiderio d’amore” chiuderà  la rassegna orceana dedicata alla XIX edizione del Festival  Filosofi lungo l’Oglio, diretto da Francesca Nodari, con  il filosofo e psicoanalista tra i più importanti del nostro periodo, Umberto Galimberti.

La lectio magistralis, ad ingresso gratuito, si terrà mercoledì 17 luglio alle 21 in piazza Garibaldi ad Orzinuovi e in caso di pioggia sarà spostata nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta.

Galimberti tratterà a Orzinuovi una delle sfaccettature più vive e passionali del desiderio umano, quella dell’amore. 

“Quando dico “ti amo” che cosa sto dicendo di preciso? – dice Galimberti. “E soprattutto, chi parla? Il mio desiderio, la mia idealizzazione, la mia dipendenza, il mio eccesso, la mia follia? Non c’è parola più equivoca di “amore” e più intrecciata a tutte quelle altre parole che, per la logica, sono la sua negazione. Tutti, chi più chi meno, abbiamo fatto esperienza che l’amore si nutre di novità, mistero e pericolo e ha come suoi nemici il tempo, la quotidianità e la familiarità. Nasce dall’idealizzazione della persona amata, di cui ci innamoriamo per un incantesimo della fantasia – continua il filosofo –  ma poi il tempo, che gioca a favore della realtà, produce il disincanto e tramuta l’amore in un affetto privo di passione o nell’amarezza della disillusione. Qui Freud ci pone una domanda: “Quanta felicità barattiamo in cambio della sicurezza?”. 

Umberto Galimberti, nato a Monza nel 1942, è stato professore ordinario all’università Ca’ Foscari di Venezia, titolare della cattedra di Filosofia della Storia. Dal 1985 è membro ordinario dell’International Association for Analytical Psychology. Dopo aver compiuto studi di filosofia, di antropologia culturale e di psicologia, ha tradotto e curato Jaspers, di cui è stato allievo durante i suoi soggiorni in Germania.

Collabora con «La Repubblica» con editoriali su temi d’attualità e con approfondimenti di carattere culturale. Sua è la firma della rubrica epistolare di «D. La Repubblica delle Donne». Nel 2002 gli è stato assegnato il «Premio internazionale Maestro e traditore della psicanalisi» e, nel 2011, il «Premio Ignazio Silone» per la cultura. Nell’arco del suo percorso ha fissato il proprio sguardo filosofico sui confini tra ragione e follia, ha indagato con metodo genealogico le nozioni di simbolo, corpo e anima, rendendo visibili le tracce del sacro che persistono nella nostra civiltà dominata dalla tecnica. Autore di una bibliografia sterminata, ricordiamo tra i molti testi, tradotti peraltro, in più lingue: L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani, Feltrinelli 2007; Eros e psiche, AlboVersorio 2012; I miti del nostro tempo, Feltrinelli 2012; La terra senza il male. Jung dall’inconscio al simbolo, Feltrinelli 2013; Nuovo Dizionario di Psicologia, Psichiatria, Psicoanalisi, Neuroscienze, Feltrinelli 2018; Heidegger e il nuovo inizio. Il pensiero al tramonto dell’Occidente, Feltrinelli 2020; La condizione giovanile nell’età del nichilismo, Orthotes 2022. Tra la letteratura per ragazzi e bambini segnaliamo: Perché? 100 storie di filosofi per ragazzi curiosi (con I. Merlini e M.L. Petruccelli) Feltrinelli 2019; Le parole di Gesù (con L. Monti), Feltrinelli 2023. La sua ultima fatica: L’etica del viandante, Feltrinelli 2023. Dal 2001 è in corso di ripubblicazione, nell’Universale Economica Feltrinelli, l’intera opera del filosofo, di cui segnaliamo il seguente volume: XVI, La casa di psiche. Dalla psicoanalisi alla pratica filosofica (2017) e Il corpo (nuova ed. 2023). Silvia Pasolini