Se la pittura può essere definita come una delle grandi virtù dell’uomo, il ritratto che ne da Sergio Massetti è quello di una passione certamente non disinteressata. La bellezza, questa sconosciuta.
Ci interroghiamo giorno e notte su ciò che ci può piacere, su ciò che può darci la felicità, su ciò che almeno negli intenti può gettare un po’ di colore sulla cupa essenza di una monotonia pedante, contro la quale, almeno la maggior parte, ha già deciso di issare bandiera bianca.
Che senso ha combattere con la realtà? Oscar Wilde, forse il più alto amante della bellezza della sua epoca, ancora insuperato ai giorni nostri, aveva trovato un suo antidoto alla “morte della vita”: la bellezza, l’eterna bellezza dei suoi personaggi e dei suoi racconti. Ebbene, per alcuni questo filtro di sopravvivenza è un veleno. E’ così per un’artista singolare, sia nell’approcciarsi alle sue opere sia nel modo di descrivere una passione che non si ferma al semplice “ritrarre”.
Sergio Massetti, come lui ama definirsi, è un’artista per diletto. Cresciuto ad Urbino, dove ha frequentato la Scuola d’Arte della città, avrebbe potuto ambire ad una cattedra, ad una interessante carriera da insegnante, ma ha preferito lanciarsi in un mondo totalmente diverso. Arruolato nelle fila dei grafici pubblicitari, militando come illustratore, ha potuto mettere alla prova le sue competenze e utilizzare il suo ingegno ed il suo estro ad un’arte tanto nobile quanto importante: convincere il prossimo. È sottile la linea che divide emozione e convincimento, per alcuni forse fin troppo sottile. Eppure, nonostante tutto, Massetti ha voluto continuare ad esplorare il suo io, approcciandosi, dopo aver cambiato vita e lavoro, alla tempera ad olio.
“Amo definirmi un iperrealista: mi piace pensare di mettere insieme fantasia e realtà, tutto su un’unica tela. La fotografia può immortalare un soggetto, questo genere pittorico lo può creare – ha raccontato – All’inizio mi sembrava qualcosa di troppo tecnico, eccessivamente scolastico, ma poi ho capito che era proprio ciò che stavo cercando”. E’ la lente della fantasia lo strumento ideale per comprendere questa forma d’arte, così caratterizzata da colori aggressivi, accessi, dinamici e composta da forme quotidiane, della normalità di ogni giorno.
Una forma di evasione, di eversione, o la semplice volontà di mostrare la realtà per come, in fondo, la vorremmo?
Per conoscere altre opere dell’artista, potrete direttamente contattare Sergio Massetti al numero 338 422 8256.
Leonardo Binda