Famiglie sempre più in crisi. Separazioni, divorzi, difficoltà di vario tipo sono causa e al tempo stesso parte di quel processo di cambiamento che sta investendo ormai da anni l’istituzione familiare. Padre, madre e figli riuniti insieme sotto allo stesso tetto, attorno allo stesso tavolo, che conversano, insegnano, imparano, si vogliono bene e si rispettano: sono quadretti sempre più utopici, da spot pubblicitari inverosimili. Ma la famiglia dovrebbe restare il centro educativo per eccellenza, ancor più della scuola”. Elisa Fabemoli, psicopedagostista orceana, docente e coordinatrice dell’equipe del Centro per la famiglia di Orzinuovi, su questo tema su cui possiede una significativa cultura e un altrettanto grande passione, ha scritto un libro, dal titolo “L’educazione in famiglia”, edito da Angolazioni. A suo parere la serenità del focolare aiuta a stare bene anche fuori. Passando dall’evoluzione storica del concetto di famiglia, per arrivare alle sue caratteristiche sociologiche e alla crisi dell’istituzione familiare, la Fabemoli traccia un itinerario gli accorgimenti pedagogici che si potrebbero mettere in atto come correttivi a fronte di problemi che costantemente ricorrono in caso di crisi o rottura dei nuclei. “Spesso un genitore che vive una situazione di difficoltà, di fragilità o di rottura di un legame affettivo – dice la Fabemoli – non ha la possibilità di essere accolto, ascoltato e compreso e di conseguenza non ha nemmeno la possibilità di affrontare e rielaborare il dolore che lo invade, di riprendere un cammino che lo porti a ridefinire il compito educativo genitoriale”. Ma che cosa s’intende per educazione in famiglia?
“Oggi numerose agenzie ricoprono, al fianco della famiglia, un ruolo importante per la crescita educativa delle persone – ci dice la Fabemoli. “Spesso sono proprio i genitori a demandare ad altri l’onere e l’onore dell’intervento educativo e ciò per svariati motivi, che vanno ad inserirsi in un contesto sociale molto variegato. La “crisi della famiglia”, di cui sentiamo molto parlare in questi ultimi tempi, può passare anche attraverso l’atto di delega concesso a chi, con il proprio intervento più o meno qualificato, è chiamato a tamponare un vuoto educativo che spetterebbe soprattutto alla famiglia colmare. Le varie agenzie educative, tra cui la scuola, sono buone alleate della famiglia, ma l’alleanza funziona quando ciascuna delle parti svolge a pieno il proprio ruolo educativo, ognuna nel proprio ambito di intervento. Spesso la scuola, per esempio – ci riferisce la Fabemoli – offre un buon servizio, che però non è pari all’esperienza concreta insita nel rapporto affettivo proprio dell’ambiente familiare. La famiglia è il luogo in cui si imparano e si sperimentano la tenerezza, la fiducia, la reciprocità, l’amore, il rispetto, la responsabilità, l’accoglienza, il perdono, la solidarietà, la lealtà, la speranza, la pace che sono tutti valori indispensabili per una sana partecipazione alla vita sociale”. Il libro di Elisa Fabemoli è disponibile su Amazon e a Orzinuovi presso la cartolibreria Gardoni.
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