Il Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte domenica 25 ottobre, che ha disposto la chiusura di palestre e piscine e l’inter-ruzione delle attività sportive, ha suscitato molti dissensi tra i lavoratori del mondo dello sport.
Nei mesi scorsi i centri sportivi avevano adottato misure di sicurezza stringenti come il distanziamento, la sanificazione dei locali, le mascherine per poter continuare a restare aperti. Altri invece, tutto di corsa, nell’ultima settimana, come il Governo aveva chiesto nel Dpcm del 18 ottobre, avevano ulteriormente adeguato i protocolli di sicurezza. Nessuno si aspettava che l’ultimo provvedimento dulcis in fundo ne disponesse la chiusura fino al 23 novembre. La paura ora è che la situazione si proroghi fino a data da destinarsi.
“E’ una disposizione fuori luogo – commenta Orietta Trazzi (nella foto), insegnante di danza nella palestra Freebody ad Orzinuovi.
“Il mondo sportivo ha fatto fronte alla pandemia con forte senso di responsabilità, dimostrandosi rispettoso delle regole e disciplinato.
La situazione creatasi dopo la riapertura di inizio giugno aveva fatto crollare le presenze in palestra, perché qualcuno ha avuto paura e ha preferito aspettare. Ci era stata inoltre imposta una capienza ridotta.
La nostra palestra di Orzinuovi aveva applicato delle norme ancor più stringenti, per tutelare i clienti, proprio perché crediamo che la salute venga al primo posto.
Ovviamente l’adeguamento ha avuto un costo. Ora ci chiediamo a cosa è servito. Questa è la mazzata finale”.
Orietta Trazzi che già aveva programmato le sue sale a giugno con un limite di ingressi addirittura inferiore alla capienza consentita, non ci sta neanche alla proposta del ristoro, che definisce “ridicola”: “Se il ristoro che ci danno è come quello dell’ultima volta, è una presa in giro.
Ci dovrebbero restituire almeno il 70% della denuncia dei redditi dell’anno precedente e premiare la fedeltà fiscale. E inoltre dovrebbero far chiudere chi insegna danza e sport senza qualifiche, rovinando il fisico delle ragazze nella delicata fase della crescita. Alla fine chi era a posto con le misure di sicurezza è stato trattato alla stregua del-l’ultimo arrivato in questo settore.
La misura è colma”.
Venerdì 30 novembre è stata proprio la maestra di danza Trazzi a organizzare in piazza Duomo a Brescia una manifestazione di artisti, ballerini e musicisti in piazza Duomo a Brescia a difesa del loro lavoro.
sp