Ci siamo quasi: tra qualche settimana finalmente Orzinuovi potrà rogodere di una vista mozzafiato sulla sua antica fortezza, riscoprendo lo straordinario sistema difensivo che cingeva quello che oggi è il centro storico della città. A portare avanti, ormai da circa quattro anni, il progetto di ricostruzione virtuale di quella che fu la fortezza orceana è stato un team composto da numerosi esperti tra i quali figurano, in particolare, la professoressa e storica locale Carla Folli e l’ingegnere soncinese Mauro Belviolandi. Tutto ha avuto inizio nel maggio del 2018 quando i suoi principali promotori hanno deciso di sottoporlo alla amministrazione comunale orceana, mediante l’appoggio dell’associazione Communitas. «Mano a mano che il lavoro procedeva ci si accorse che l’idea iniziale era addirittura riduttiva, perché i risultati, grazie anche all’ap-porto delle testurizzazioni della soncinese Paola Cominetti, apparivano sempre più appaganti, e ci lasciammo prendere la mano andando ben oltre il dovuto – ha raccontato Belviolandi –Fu così che anche l’amministrazione comunale, quando consegnammo il lavoro attraverso un breve trailer, abbracciò l’idea di cercare uno sponsor esterno che potesse far fronte alle spese per ampliare ancor più il progetto, non limitandolo alle mura della fortezza e della rocca, ma anche alla ricostruzione del-l’intero borgo.
La risposta della signora Graziella Calzavacca di AB Cogeneration spa fu immediata: “questo lavoro s’ha da fare!”».
Una grande tenacia ed il ricorso a sofisticatissimi strumenti d’indagine e ricostruzione tridimensionale hanno permesso, dopo anni di lavoro, di raggiungere un risultato al di là delle più rosee aspettative. Obiettivo del gruppo è, attualmente, quello di proseguire con il completamento di un cortometraggio nel quale la voce narrante dell’attore orceano Riccardo Festa accompagnerà lo spettatore alla vista di una Orzinuovi di una volta.
Un insieme di immagini suggestive, moviole, effetti speciali e racconti frutto di un lungo ed intenso lavoro
«Vorrei solo anticipare che non si tratterà di un semplice video per riprodurre suggestivi scenari seicenteschi, ma di un lavoro che coglierà anche gli aspetti funzionali, architettonici, balistici ed altro ancora di quella tanto imponente quanto efficientissima macchina di difesa bellica – ha concluso l’ingegnere – Carla ed io contiamo molto sulla divulgazione di questo lavoro, che sarà accompagnato da un esaustivo documento cartaceo, nella speranza che venga proposto anche alle scolaresche, in modo che la comu-nità orceana possa riappropriarsi con giusto orgoglio di una parte tanto significativa della storia locale».
Leonardo Binda