Sono passati ormai diversi anni dalla nascita della squadra di calcio a 5 iscritta al campionato cremasco, ormai sette anni, inizialmente si chiamava FC Cicero, ma già da tempo è per tutti AC Barbel: un nome, una garanzia.
Tutto cominciò da un’idea di mio cugino Alex che, piuttosto di cercare qualche squadra in giro, mi chiese perché non crearne una nostra.
Così io Michele Sangaletti, capitano e dirigente, Vincenzo Diforti e Marco Bassini iniziammo a sbrigare tutte le pratiche burocratiche necessarie e a cercare giocatori, non nascondo che l’impegno è stato davvero tanto!
Nulla però è più appagante di vedere ciò che hai creato crescere e migliorare anno in anno, non solo a livello tecnico, ma anche umano, giocatori che diventano amici, come Luca Mensi, Roberto Libretti Copeta, Fabio Rigoni, Dino Ginelli, il loro contributo è ed è stato determinante, tanto quanto l’arrivo in squadra di un ex professionista come Mario Mocka nella scorsa stagione.
Con il suo apporto tecnico, e non solo, abbiamo integrato le nostre conoscenze e, dopo una stagione a dir poco incredibile, abbiamo conquistato il sia campionato che la coppa 2022/2023 vincendo quindi tutte le competizioni.
Colgo l’occasione per citare Carlos Sergio Domingo e Luca Spinoni che hanno contribuito nella scorsa stagione, ma che in questa che è appena terminata non hanno potuto partecipare.
Quest’anno con grande orgoglio siamo riusciti a replicare l’impresa riconfermandoci primi classificati della stagione 2023/2024, perché una vittoria può essere fortuna, ma la seconda è la conferma.
Decisivi ovviamente sono stati i nuovi innesti come Adrian Ilie, Alberto Roccatagliata, Kushtrim Krasniqi, Riccardo Baia Pinto, Dumitru Tcaci, Mamadou Sarr e un ringraziamento particolare al nostro mister Alberto Cotelli.
Sono certo che la storia della nostra squadra sia un modo per insegnare qualcosa a qualcuno, ma soprattutto ai più giovani, un esempio da seguire dove dimostra che ognuno ha la possibilità di creare qualcosa che può dare tante soddisfazioni personali e crescere sia nella vita che nello sport.
Michele Sangaletti