La questione è uscita a Orzivecchi, ma riguarda tutta la Bassa (e in generale parte della Pianura Padana). Riguarda, insomma, tutti noi. E non è una questione da poco.
Nei giorni scorsi, la maggioranza della Commissione Ambiente di Orzivecchi avrebbe posto il «veto» sulla discussione del problema dello spandimento dei liquami nel territorio comunale. «Non ci hanno permesso di discuterne – dice Fulvio Cominotti, membro della Commissione -. Ci hanno detto che non era il caso e basta. Ovviamente non demordiamo: torneremo all’attacco perché questo è un problema che va affrontato. Tra l’altro, tramite alcuni documenti di cui siamo venuti in possesso grazie alla richiesta di accesso agli atti, abbiamo scoperto che ci sarebbe un allevatore che vuole ampliare la capienza degli allevamenti. Tutto lecito, intendiamoci: ma vogliamo prendere atto che dobbiamo occuparci anche dei liquami, problema di non poco conto?».
Vivendo e frequentando la Bassa oramai da tanti anni, conosciamo bene la questione a cui fa riferimento Cominotti. Che è reale; e non riguarda solo Orzivecchi. Ve la sintetizziamo brevemente, anche a costo di non essere precisi: i maiali che vengono allevati nella nostra terra sono cosa buona (non solo da mangiare) e giusta, perché danno lavoro a migliaia di addetti e consentono di aumentare la ricchezza nostra e dei nostri figli. I maiali, però, sono dei mammiferi, che, come tutti i mammiferi di questo mondo, producono degli scarti: i succitati liquami, ricchi di azoto, un elemento che, se diluito in quantità eccessiva nelle falde, inquina l’acqua. Il problema, dunque, non sono i maiali, ma la quantità degli stessi, quindi la quantità di liquami e di azoto che scarichiamo nel terreno. Le cose non andrebbero poi così male, se tutti rispettassero la legge. V’è infatti da precisare che il numero dei maiali da allevare non è libero, ma vincolato alla terra disponibile su cui spargere i liquami. Ad esempio (dando dei numeri solo per far capire la proporzione, per intenderci): se io avessi 10 piò di terra potrei allevare fino ad un massimo di 50 maiali. Se invece avessi 20 piò, potrei allevarne 100. Chiaro (e condivisibile) l’obiettivo di questa regola: impedire che ci siano eccessive concentrazioni di liquami sullo stesso terreno. L’inghippo sta nel fatto che, come ha denunciato più volte anche Legambiente, pur avendo a disposizione tanta terra, alcuni furbacchioni finiscono per scaricare i liquami sempre negli stessi campi, quelli più vicini alla cascina. La normativa prevede pure che ci siano finestre in cui è vietato spandere i liquami. Venissero rispettate da tutti… Altro particolare di non poco conto: i campi «irrigati» con i liquami andrebbero arati entro poche ore. Andrebbero.
Gabriele Fiore