Nella suggestiva cornice del Museo della Stampa – Centro Studi Stampatori Ebrei Soncino, nel comune limitrofo di Soncino, si è tenuta, domenica 28 giugno 2020, per la prima volta in modalità telematica, senza la presenza di visitatori, l’inaugurazione della mostra personale dell’artista di origini tedesche Karl Evver, ad opera del responsabile del Museo Giuseppe Cavalli, della conservatrice Francesca Perotti e della videomaker Ilaria Cavalli.
È esposto un ciclo di sette incisioni, realizzate con la tecnica della puntasecca, concepite nel periodo di lockdown, di chiusura di musei, monumenti, gallerie, uffici ed attività, durante la pandemia provocata dal diffondersi incontrollato del virus Covid-19.
Lavorando su materiali svariati quali il plexiglas, il tetrapak, il corame, secondo uno stile esecutivo imperfetto, semplice, povero, l’artista affronta la tematica della solitudine, dell’isolamento, che ha condotto l’uomo a riflettere sul significato della vita, quale entità fragilissima, e sull’importanza da attribuire ad una nuova gerarchia di valori.
Ed ecco che l’uomo-artista si sente smarrito in questo mondo sovente caotico, instabile, indifferente ed incurante del suo destino e cerca rifugio e consolazione nel-l’interiorità, nell’intimità. L’arte evveriana è arte introspettiva, riflessiva, umanistica, intimistica. È arte del sentimento, dell’emozione, della passione, talvolta sconvolgente.
Nel panorama nazionale, l’artista si pone come una delle figure più enigmatiche e misteriose, con una espressione artistica lontana da ogni schema, dal classicismo, dalla tradizione, dal figurativismo, dall’astrazione, dal-l’avanguardia, mostrando, in tutte le sue sfaccettature, la sua particolarità e la sua sorprendente unicità. La mostra è visitabile il sabato e la domenica, dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle ore 14.30 alle 19.00 (i giorni feriali su appuntamento) fino al 30 agosto presso il Museo della Stampa di Soncino.
Francesca Perotti