“Nel mezzo di una pandemia globale, la didattica a distanza ci insegna che la scuola non si trova solamente tra penne e quaderni, banchi sedie e zaini: la scuola è dove la voglia di sapere e studiare sa andare oltre alle distanze di sicurezza, ai limiti di contatto tra le persone”.
Irene 4^ A LLG
“Questa emergenza del Coronavirus ha cambiato profondamente le nostre vite da un giorno all’altro. Alcuni dicono che noi ragazzi di quinta siamo stati fortunati, dato che l’esame di maturità consisterà solo in una prova orale. Noi però non ci sentiamo affatto fortunati, anzi, questo maledetto virus ci ha privati della cosa più bella che potesse capitarci durante il nostro percorso scolastico. La soddisfazione di superare un esame, quell’attesissimo esame, l’ultimo che affronteremo tutti insieme prima di dividerci. Mi sarebbe piaciuto concludere questo percorso scolastico in modo diverso, invece sono costretto a passare gli ultimi mesi di scuola dietro ad un telefono e queste attività di didattica a distanza, per quanto complete, sono di difficile fruizione. E’ capitato tutto così in fretta che io e tanti altri non eravamo attrezzati, quindi spesso ho problemi legati alla connessione,ma adesso sto cercando di sistemare tutto il meglio possibile per l’esame”.
Luca 5°B Mat
“Dopo un periodo di ambientamento le cose stanno procedendo bene, grazie anche all’alternanza dei metodi di lavoro: videoconferenze, video lezioni, materiale e/o lavori condivisi che possiamo poi eseguire in modo autonomo. I docenti ci aiutano e noi stiamo dimostrando adattamento e flessibilità. Le lezioni on line permettono di mantenere contatti e un confronto con amici e insegnanti, in questo momento difficile dal punto di vista sociale: spesso con alcuni compagni, finita una lezione, rimaniamo in chiamata per farci compagnia e sentirci, in attesa della seguente lezione. Mancano comunque le lezioni dal vivo, l’ambiente scolastico e l’atmosfera della classe”.
Matteo 3°A Scie
“Questo tipo di didattica risparmia molte fatiche: per esempio per chi come me di solito si sveglia presto e fa 1 ora di viaggio, è molto comodo non dover fare il pendolare. Sono anche più rilassato nel seguire la lezione e per me avere più silenzio durante le attività è oro! Ma con il trascorrere del tempo mi sono reso conto che mi mancava qualcosa, mi mancava il sapore della vita, il sapore della fatica che quotidianamente mi faceva tornare a casa stanco e sudato, ma soddisfatto di avere dedicato me stesso per costruire un avvenire migliore. Questo tipo di didattica ci ha costretto in uno stato di abulia o di inerzia che ha reso il pigiama una nuova divisa e dinanzi a noi si prospetta un brutto periodo, ma son pronto ad affrontarlo, come e con tutti gli altri, perché noi italiani siamo i primi al dovere e al sacrificio”.
Lorenzo 3°A Mat
“Questa didattica ci ha permesso di mantenere una routine, tenendoci impegnati durante la mattinata con video lezioni, video conferenze e altri lavori”.
Irene 5°A Lsu
“Purtroppo le lezioni a distanza non sono sufficienti per alcuni argomenti che necessitano della pratica, questo è il vero problema”.
Stefano 3°A Cat
“Ammetto che all’inizio non ero molto entusiasta, ma mi sono ricreduto, trovando anche aspetti positivi. Ad esempio, riesco a seguire in modo più tranquillo, dedico molto più tempo allo studio e riesco a organizzarmi meglio rispetto a prima, grazie anche all’uso della piattaforma dove i docenti caricano tutti gli argomenti svolti. Penso però alle difficoltà di alcuni compagni che non hanno strumenti tecnologici adeguati, problemi di connessione lenta e quindi non riescono a seguire bene le lezioni. Nessuno si sarebbe aspettato di ritrovarsi in una situazione complicata come questa, ma spero che noi italiani potremo uscirne a testa alta, ricominciando la nostra vita come l’avevamo lasciata”.
Alessandro 3°A Mat
“Secondo me è stata una buona idea:le piattaforme funzionano benissimo perché la mia connessione è ottima, ma non è così per tutti. Inoltre alcuni professori ci danno troppi compiti, di più ora che a scuola”.
Brian 3°B Mat
“Le lezioni on line hanno fatto entrare nel mondo tecnologico anche gli studenti che prima non erano molto esperti. Sicuramente per i ragazzi del liceo è più semplice fare queste lezioni invece che per studenti di indirizzi in cui più della metà delle ore sono pratiche o nelle officine/laboratori”.
Francesca 1°B Lsu
“Questa modalità sta garantendo il diritto al-l’istruzione; inoltre gli insegnanti sono attenti anche agli aspetti relazionali ed emozionali degli studenti”.
Matteo 1°B It
“Ci permette di mantenere dei contatti con persone non appartenenti al nucleo familiare e a sentirci meno soli in questo periodo difficile”.
Ilaria 2°A Scie
“Questo periodo è molto difficile per quanto riguarda l’Italia e tutti i lavoratori, ma anche per gli studenti come me e altri che dovranno sostenere un esame di maturità. La didattica a distanza è più pesante rispetto a quella in classe, dove si comunica di persona e si riesce a comprendere meglio. I professori l’hanno capito e ci aiutano, anche se alcuni ci danno troppi compiti. Mi sembra che le medie dei voti siano nettamente migliorate, ma non purtroppo non possiamo fare pratica nelle materie di indirizzo, come officina al tornio”.
Angelo 5°B Mat
“Trovo questo nuovo metodo d’insegnamento positivo, anche se la prolungata esposizione allo schermo del pc è un notevole difetto, ancora da risolvere, della didattica a distanza”.
Stefano 3°B It
“Uno svantaggio è la mancanza del rapporto tra alunno e professore. Il dover ricorrere alla didattica a distanza mi ha fatto apprezzare ancora di più le lezioni tradizionali. Mi mancano molto inoltre i momenti passati con le mie amiche a ricreazione e tra le varie lezioni”.
Maria 2°B Lsu
“A parer mio in un giorno ci dovrebbero essere massimo 4 ore di video lezione, dando la possibilità a noi studenti di riuscire a studiare e eseguire i compiti adeguatamente. Se si fanno 6 ore al giorno, si hanno tantissimi compiti e in più c’è da studiare (ciò che sta succedendo) per lo studente divenga veramente difficile. Nonostante questo penso che sia un bel metodo per portare avanti la scuola”.
Mary Rose 3°A Ling
“Possiamo contattare i professori con maggior libertà, ricevendo aiuti in qualsiasi momento della giornata per ogni necessità”.
Luca 5 A It
“Nonostante sia difficile mantenere la concentrazione e comprendere le spiegazioni, pensiamo sia un modo per continuare il nostro percorso di studi, restare uniti e far sembrare tutto un po’ più normale”.
Federica 3°A Afm e Martina 4°B Afm
“Nonostante la buona organizzazione, rimangono alcuni interrogativi, come l’effettiva validità delle valutazioni, le pause non sempre concesse tra le diverse ore e l’eccessiva mole di lavoro richiesta dai professori”.
Giovanni 4B Scie
“Non avrei mai pensato di poter trascorrere tutti questi mesi chiuso in casa, sicuramente non fa piacere a nessuno ma, come si sa, anche nelle cose negative c’è sempre un lato positivo, basta saperlo cogliere.
Sicuramente un aspetto positivo di questa quarantena è la possibilità di riscoprire la bellezza della famiglia, che a volte pare un po’ scontata; inoltre abbiamo parecchio tempo che possiamo dedicare e dedicarci per fare qualcosa di nuovo o che non si faceva da tanto tempo, come leggere.
Personalmente non ho mai letto tanto come in questa quarantena ma, d’altronde cosa meglio di un libro può farci viaggiare con la fantasia e vedere quell’ infinito oltre la siepe?
Ho ripreso anche a suonare più spesso, anche se penso che i miei vicini non ne siamo tanto contenti.
Penso che questa quarantena possa insegnarci molto sotto tutti gli aspetti, sia personali che scolastici e nonostante questa pandemia ci spaventi, noi dobbiamo rimanere forti, aiutandoci a vicenda.
Adesso siamo a pieno regime con la didattica a distanza, abbiamo superato le iniziali incertezze e possiamo contare sull’aiuto dei nostri insegnanti”.
Nicola 5°A Cat
“Dopo un iniziale smarrimento, abbiamo reagito bene: non possiamo però nascondere che a momenti di euforia e soddisfazione, per noi adolescenti mai abbastanza frequenti, si alternano frustrazioni, arrabbiature e malinconia, dovute forse anche all’impossibilità di una vera interazione sociale. Agli stress del lavoro si aggiungono quindi quelli della vita personale, completamente stravolta dalle limitazioni imposte dallo Stato per la nostra sicurezza”.
Mariavittoria 4B Scie
“Trovo molto stancante stare tante ore davanti al computer.
Il lato positivo è che nonostante questa pandemia i docenti siano riusciti con siti e applicazioni a portare avanti il programma. D’altra parte mi mancano il contatto vero e diretto con professori e compagni. Nonostante sia tutto funzionale, preferisco tornare a scuola, perché è un continuo stimolo”.
Laura 3°A Cat
“Riconosco che mi concentro maggiormente e studio più volentieri, perché posso ottimizzare momenti e tempi delle attività e della giornata, mentre in classe mi distraevo più facilmente. E poi dopo 6 ore di scuola e 1 ora di pullman, arrivavo a casa stanca e mi ritrovavo ad avere perso un po’ la voglia di fare.
Mi mancano però i compagni, i professori, le relazioni umane, la vita della classe, i progetti da seguire e quindi riconosco che la voglia di tornare a scuola c’è!”.
Melissa 4°A IT
“Come sto vivendo la didattica a distanza?
Beh, direi molto bene, riesco a seguire in modo proficuo le lezioni e le spiegazioni dei professori. Certo fare un interrogazione non in presenza mi sembra strano, però mi sto abituando”.
Eduart 3°A Cat
“Nonostante il mondo della tecnologia mi affascini e mi piaccia, spero di poter tornare presto alla normalità, andando a scuola come prima, per poter ridere e scherzare con i miei compagni e non parlando con loro tramite un dispositivo elettronico”.
Anna 4^A LLG
“All’inizio avevo gioito dell’inaspettata “vacanza prolungata”… poi con il passare dei giorni la chiusura della scuola continuava e i professori hanno iniziato le lezioni on line.
Durante le prime lezioni mi sembrava tutto molto bello, facile, non dovevo prendere il pullman e mi potevo svegliare più tardi.
Con il passare delle settimane è diventato sempre più difficile stare attaccata allo schermo del computer anche per sei ore di fila e rimanere concentrata per così tante ore.
Facendo queste video lezioni e i compiti a casa, ho potuto riflettere su molti aspetti della mia vita a cui prima non davo importanza, il poter confrontarmi con un compagno durante una lezione, avere contatti umani con amici e professori nella classe, scrivere esercizi alla lavagna con il supporto dell’insegnante… e potrei elencare moltissime altre cose che mi mancano e che vivevo ogni giorno a scuola. Io personalmente, non avrei mai creduto di poterlo dire, vorrei davvero tornare a scuola per tutti i motivi che ho detto, perché mi mancano i miei professori e i miei compagni… voglio pensare positivo: spero che tutto questo finisca presto, in modo da poter tornare nel mio banco di scuola!”.
Rebecca 3°A Cat
“Per noi è difficile stare collegati al pc per molte ore al giorno e anche i professori si trovano a dover fronteggiare una realtà difficile, in cui esprimono tutta la loro creatività per proporci attività sempre nuove per poterci valutare”.
Vittoria 4°A Ling
“Queste lezioni sono indispensabili per non restare indietro con gli studi e per non sentirci completamente “abbandonati”, ma mi mancano molto il contatto fisico, essere in classe con i compagni e vedere le cose che studiamo messe in pratica, è davvero difficile stare attenti davanti ad uno schermo avendo addosso vestiti comodi ed essendo a casa. A volte mi sento un po’ spaesata, molto stanca e un po’ triste: per questo non riesco sempre ad essere attenta concentrata al 100% ma ci provo il più possibile”.
Martina 3°A Cat
“In questo modo abbiamo potuto proseguire l’anno scolastico interrotto, con una buona alternativa rispetto alle tradizionali lezioni. Penso però ai problemi legati all’utilizzo prolungato di smartphone o pc per parecchie ore al giorno Temo che possa nuocere alla salute degli occhi e della mente degli studenti”.
Sofia 4° A Ling
“Ritengo che non avere compagni con cui distrarmi abbia migliorato la mia concentrazione anche se a scuola, di persona, le cose si capiscono al volo”.
Davide 3°A Cat
“Ci stiamo impegnando tutti molto, sia studenti che professori.In questo periodo di quarantena le cose fondamentali sono il dialogo e l’empatia, le uniche cose rimaste per sentirci più umani e più uniti: abbiamo bisogno di essere ascoltati e capiti”.
Ahmed 5°B Mat