C’è del chiaroscuro, direbbe un abile artista, quando si parla di “innovazione”, specie se con tale termine si indica l’esplorazione di “mondi” sconosciuti, approdando, potenzialmente, anche alla creazione di “nuovi” umani. Cos’è, del resto, un uomo, se non un animale dotato di un intelletto del tutto superiore alla norma? E, poniamo, se tale facoltà intellettiva divenisse appannaggio anche di creazioni dell’uomo stesso? Da questi presupposti, al contempo entusiasmanti e allarmanti, ha preso le mosse l’intervento del prof. Mario Gibertoni, docente e consulenze aziendale ospite del Rotary Soncino e Orzinuovi, al quale si sono uniti anche alcuni amici del Rotary Romano di Lombardia, guidati dal loro presidente Cristian Viscardi. Durante una delle tradizionali “conviviali” organizzate da sodalizio “delle rive rivali”, tenutasi lo scorso giovedì 16 novembre, Gibertoni, dottore in Economia, già ufficiale di Marina e con anni d’esperienza in realtà del calibro di Fiat e Beretta, ha voluto incuriosire i presenti ponendo una serie di quesiti, di questioni relative proprio allo sviluppo, eclatante e preoccupante, dell’Intelligenza Artificiale. Molte le implicazioni di questa recentissima tecnologia in ogni campo della conoscenza, così come innumerevoli sono i dubbi che il suo impiego ha suscitato tanto di ordine sociale, quanto morale ed economico. «Dobbiamo metterci in condizione di ritenere che, ormai, lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale ha iniziato a prendere strade che potrebbero portare ad una vera rivoluzione – ha commentato il relatore – Le professioni più “a rischio” saranno proprio quelle che implicano la necessità di memorizzare molte informazioni, di effettuare calcoli e scelte strategiche, ossia, come si può ben capire, proprio legate a posizioni “dirigenziali”; del resto, con computer così sofisticati, le capacità di un cervello umano, almeno sotto questo profilo, possono essere eguagliate, se non superate». Deve far riflettere, in tal senso, proprio quanto accaduto negli scorsi mesi, quando il “padre” dell’Intelligenza Artificiale, Geoffrey Hinton, ha deciso di lasciare la sua azienda (Google, non proprio una piccola start-up), mettendo in guardia il mondo sui pericoli della sua stessa invenzione, considerato che non sempre il progresso, come purtroppo ben noto, è al servizio di scopi nobili e altruistici.
«Sono particolarmente entusiasta di aver ospitato il prof. Gibertoni, nostro amico rotariano e figura di enorme spessore umano e professionale – ha commentato Nicola Pisati, presidente del Rotary Soncino e Orzinuovi – Come Rotary, vogliamo offrire ai nostri soci e amici occasioni di approfondimento che possano darci un sguardo privilegiato sulla contemporaneità, sui suoi mutamenti e sulle sue evoluzioni».
Un tema, dunque, quello dell’Intelligenza Artificiale, su cui riflettere, prima che anche le nostre più semplici azioni vengano “demandate” ad un cumulo di metallo e microchip: in fondo, la tecnologia deve continuare a restare al servizio dell’uomo, non il contrario.
Leonardo Binda