IlSantoIIMattoIIFiume nasce grazie alla collaborazione con La Nuvola, Cooperativa Sociale di Orzinuovi, che in trent’anni di impresa è riuscita a garantire un equilibrio raro tra Capitale sociale e profitto nel difficile ambito dei Servizi alla persona, della Salute mentale e della disabilità. Un modello potente che ribalta ruoli e percezioni, un mondo in cui per entrare bisogna essere disposti anche a perdersi. Un ambito di ricerca in cui si chiede all’arte e all’autore di diventare strumento di sviluppo, trasformazione e indagine a servizio dei Servizi. È un che ora approda a due momenti pubblici estremamente significativi. Si inizia con una mostra, che verrà inaugurata il 7 maggio negli spazi della Rocca di San Giorgio di Orzinuovi. Il 25 giugno invece è prevista la discesa lungo il corso dell’Oglio de “IlSanto”, un divano galleggiante, l’opera concepita per Nuvola e con Nuvola, che prova a far incontrare a chiunque ne abbia desiderio questo mondo tanto meraviglioso quanto complesso. Un sistema in cui gli individui che lo compongono sono gli elementi misurati, pesati e ridisegnati secondo una scala di valore che rimette al centro la fragilità dell’essere umano e le sue sorprendenti risorse. Per consentire all’immaginazione di un artista generare una forma che diventi opera e sviluppo, è necessario garantire uno spazio di azione condiviso che riesca a contenere pensieri ed identità anche divergenti. Garantire questo spazio di azione è indice di un rapporto fra committente ed autore di profonda fiducia e grande forza, poichè l’epilogo del processo non è mai dato a priori. Ed è anche qui che si inseriscono le competenze di tutti coloro che hanno costruito e forgiato l’identità dell’impresa da ormai trent’anni. Un identità chiara quella di Nuvola, che prende in carico a 360 gradi non solo un tratto di umano dai più ancora troppo spesso emarginato, ma prende in carico persino chi se ne occupa ed ha il compito di garantirne dignità e rispetto.
L’immaginario proposto e costruito per Nuvola si genera proprio da quei momenti in cui l’acqua vissuta nella quotidianità della relazione tra operatore e utente mi ha portato al fiume. Durante una delle mie trasferte nel 2019 ho osservato i movimenti dei ragazzi in acqua. Un elemento capace di rievocare e contenere queste diversità, non solo, capace persino di trasformarle con tenerezza. Spostando i punti di fuga e seguendo altre scale di valore l’acqua si fa fiume, l’Oglio, il fiume si fa Esodo, via di uscita.
Una volta saliti su “IlSanto” non esistono più i ruoli, ciò che torna ad esistere è una comunità che cammina galleggiando, affidandosi non solo al proprio ingegno ma a quel flusso naturale del tempo e dello spazio che a volte sembriamo incapaci di ricordare. La sapienza, l’intimità e l’umanità che ci siamo donati in questi intensi quattro anni di studio e lavoro sono la madre delle forme e delle misure risultanti. Dice Walter in un suo disegno:
“ Quanti Kilogrammi posso percorrere ? ”
Se allora un impresa è in grado di garantire e sostenere i pesi necessari per la dignità e il rispetto di circa quattrocento persone, non è forse lecito chiedere ad ogni individuo di accogliere una piccola parte della bellezza e della responsabilità di cui queste persone hanno bisogno?