Tutti con il naso all’insù per un buon quarto d’ora mentre le faville profetizzavano con il loro salire etereo verso il cielo un buon auspicio per la primavera che sta per arrivare e un benvenuto alla metà Quaresima. Un’esplosione di colore rosso fuoco è stata quella del rogo della vecchia del 16 marzo a Orzinuovi, così come la folla numerosa che ha sfilato nella lunga piazza Vittorio Emanuele. Erano in più di mille ad assistere al rogo della “Ecia” di metà Quaresima a Orzinuovi. Tutti sono usciti a festeggiare con entusiasmo una tradizione che per i lavori di ristrutturazione in corso all’oratorio prima e per il Covid poi si era interrotta a Orzinuovi da circa 7 anni. Sul retro della Rocca sono bruciati col fantoccio la fame, le disgrazie, le malattie, le ingiustizie subite, la violenza soprattutto perpetrata dai giovani ad altri giovani nelle azioni di bullismo. Vicino alla vecchia decine di ragazzi hanno esclamato: “Nel buio della violenza e dell’omertà noi non ci stiamo, noi ci mettiamo la faccia. La violenza non è solo una cosa per adulti”. Così con le fiamme del fantoccio abilmente preparato da alcuni genitori volenterosi nella cascina dell’agricoltore Rota di Barco, qualcuno si è preso una pausa dai rigori e dall’austerità del periodo penitenziale imposto dalla Quaresima, altri hanno messo al rogo un passato scomodo da ricordare e le parole che hanno ferito più di un coltello affilato. Ognuno ha affidato al fuoco la speranza di un sereno avvenire. Silvia Pasolini